Con una interrogazione Giampiero Panfili (Pdl) interviene sulla “Fondazione per la conservazione ed il restauro dei beni librati”. Nel documento Panfili spiega: “il Ministero dei Beni Culturali, la Regione dell'Umbria, la Provincia di Perugia e di Terni, nonché il Comune di Spoleto e la Cassa di Risparmio di Spoleto, hanno voluto e creduto nel progetto della Fondazione per la Conservazione ed il restauro dei beni librari tanto da esserne i soci fondatori alla fine degli anni 90. I corsi organizzati dalla Fondazione si sono rivelati altamente professionalizzanti al punto che i soggetti che si sono formati in quelle strutture, hanno trovato riconoscimento ed apprezzamento ai massimi livelli nazionali ed internazionali: Bibilioteca dalla Marciana di Venezia, la Centrale di Firenze, l'Istituto centrale per il restauro librario di Roma, la Biblioteca Apostolica Vaticana, la London Metropolitan Archives, la British Library di Londra, la Library of Congress fino alla Folger Shakespeare di Washington. La Fondazione rappresenta evidentemente un polo di eccellenza assoluta di cui la città di Spoleto in primis, e l'intera Regione, vanno assolutamente fieri. Il progetto si è andato consolidando al punto che anche l'Università di Perugia aveva mostrato interesse per la formazione didattica offerta dalla Fondazione; la normativa nazionale prevede un corso quinquennale per il diploma di restauratore librario, mentre la didattica della scuola prevede una formazione triennale. Detto elemento impone alla scuola la necessità di trovare sinergie con altre realtà per rimanere competitiva nell'offerta formativa, anche a fronte dei corsi di laurea già istituiti a Roma, Firenze, Bologna. La situazione economica e finanziaria della Scuola di restauro dei libri, presenta però alcune criticità di bilancio con un passivo di circa 124 mila euro. A fronte di una situazione già difficile, la provincia di Terni ha deciso di sfilarsi dalla Fondazione mentre la regione dell'Umbria ha ridotto il proprio contributo da 50 a 15 mila euro l'anno. La stessa Provincia di Perugia, pur rimanendo all'interno del CDA della Fondazione, non ha versato alcun contributo economico. Vista la situazione appena descritta il consigliere chiede alla Giunta “chiarimenti sul futuro della scuola e dei lavoratori”. Inoltre chiede “di sapere quali siano gli accordi economici tra Fondazione e Provincia di Perugia”.
“Dalla fine del 2010, termine di scadenza della Fondazione previsto dallo Statuto – ha affermato l’assessore provinciale alla cultura Donatella Porzi – la Provincia di Perugia ha condiviso, insieme con gli altri Soci, le motivazioni espresse dal Presidente Bruno Gori e dall'Assessore Regionale Fabrizio Bracco in merito alla proposta di proroga della Fondazione e alla costituzione di un tavolo di lavoro promosso dalla Regione Umbria per ridefinire il ruolo della Fondazione stessa, anche in base all'evoluzione della normativa di settore intervenuta con i decreti ministeriali n. 86 e n. 87 del maggio 2009. Pertanto, in considerazione dell'importanza delle attività svolte dalla Fondazione, del ruolo da essa conquistato a livello regionale, nazionale ed internazionale e del contributo che essa può dare allo sviluppo economico-culturale del territorio, il Consiglio Provinciale, con atto n. 11 del 22 febbraio 2011, ha stabilito la proroga di adesione per un anno (2011), riservandosi di deliberare un ulteriore prolungamento alla luce dei risultati prodotti dal tavolo tecnico coordinato dalla Regione Umbria. Con il medesimo atto sono stata, inoltre, autorizzata a partecipare al tavolo di lavoro anche al fine di ridefinire il sostegno finanziaria della Provincia di Perugia per l'anno 2011, in considerazione delle ridotte disponibilità di bilancio che non hanno permesso l'erogazione della quota annuale di €9.296,22. Come, infatti, confermato con nostra nota del 24 aprile 2012, l'apporto della Provincia si è concretizzato in €5.000,00 e, conseguentemente, tale importo è stato inserito nel bilancio consuntivo 2011 approvato dagli organi della Fondazione. La mia partecipazione – prosegue Porzi – all'attività degli organi della Fondazione, peraltro proseguita anche dopo il 2011 in assenza di un atto di ulteriore proroga, si è ritenuta opportuna per verificare le questioni sul ruolo, sull'assetto, sul rilancio della Fondazione, in prospettiva anche di una eventuale nuova adesione della Provincia di Perugia. Nel frattempo, alcuni elementi non ultimo il crescente incertezza sull'esistenza e il ruolo delle Province, hanno accresciuto, in maniera molto motivata, la necessità, che qui si rappresenta, di una urgente, tempestiva e definitiva conclusione del percorso di lavoro che faccia prevalere in maniera netta la superiore esigenza culturale del futuro della Fondazione. Alla luce di tutto ciò ribadisco quanto disposto nell’atto del 22 febbraio 2011 che esprime la volontà di recesso anticipato dalla Fondazione”.
Il consigliere Panfili ha dichiarato di apprezzare quanto detto dall’assessore, ma di non soddisfatto della risposta. “Probabilmente – ha chiuso Panfili – trasformerò questa interrogazione in un ordine del giorno”.