Doccia gelata per i consiglieri comunali di opposizione Gianmarco Profili ed Angelo Loretoni. Il ricorso presentato al Tar contro la decisione della Fondazione Festival di non consentire l’accesso agli atti è stato infatti respinto in camera di consiglio dai giudici Stafeano Fantini (presidente estensore), Brunella Bruno e Paolo Amovilli (primi referendari), con sentenza pubblicata online nella giornata di ieri. Profili e Loretoni avevano chiesto l’accesso agli atti per avere un quadro esaustivo sullo ‘stato dell’arte’ dell’ente, con particolare riferimento a consulenze e contratti dei collaboratori e dei dipendenti. Ma dal sindaco Benedetti, presidente della Fondazione, era arrivato un secco no. Una risposta negativa che la giustizia amministrativa, con la sentenza di ieri, ha in sostanza legittimato.
Ente partecipato, non controllato – Ecco, in sintesi, le motivazioni addotte dal Tar. “La Fondazione Festival dei Due Mondi non rientra fra i soggetti nei confronti dei quali i consiglieri comunali hanno titolo ad ottenere tutte le notizie e le informazioni in possesso degli uffici. […] La Fondazione non può qualificarsi come ente dipendente dal Comune di Spoleto, perché quest’ultimo non ne ha il controllo né esercita un potere di ingerenza che consente di incidere sul processo decisionale della Fondazione. […] seppure partecipata dal Comune [la Fondazione] non è controllata dal medesimo, di tal che, neppure mediatamente, la conoscenza dei profili generali di gestione dell’attività possa ritenersi afferente alla sfera di un sindacato per così dire “ispettivo”, espresso mediante le prerogative conoscitive riconosciute in relazione all’espletamento del mandato ispettivo […].”
Le reazioni – “E’ la vittoria degli interessi e delle ragioni del Festival” – ha affermato Giorgio Ferrara, direttore artistico; “Non abbiamo mai opposto generici dinieghi o cercato di occultare informazioni a pertinenti richieste o motivate istanze. Né i nostri dinieghi erano finalizzati a coprire chissà quali occulti segreti. Abbiamo per anni dimostrato nelle sedi opportune di lavorare per una gestione corretta rivendicando quell’indispensabile grado di autonomia che la realizzazione del Festival deve sempre poter presupporre pur nel rispetto delle regole e della forma.”
“Eravamo nel giusto e siamo lieti che il giudice terzo abbia riconosciuto le nostre ragioni – ha dichiarato Daniele Benedetti -. Abbiamo lavorato per difendere l’idea che il Festival può essere realizzato dalla Fondazione in via diretta, senza dover tornare al modello dualistico già sperimentato con esiti purtroppo disastrosi nell’epoca di Francis Menotti. Si afferma così il principio che il Festival deve essere tenuto fuori dalla contesa politica e che la Fondazione deve essere rispettata come istituzione autonoma, chiamata a rendere conto agli organi preposti allo scopo dallo Statuto e dalla normativa vigente”.
“Anche il TAR riconosce al Festival la sua autonomia dalla politica – ha sottolineato infine Dario Pompili, Vicepresidente della Fondazione. “Chi ha memoria ricorda come la città abbia dato prova in passato di grande lungimiranza coltivando una consolidata tradizione – nella quale si sono sempre riconosciute tutte le forze politiche, sia di maggioranza sia di opposizione – per ritenere il Festival al di sopra delle parti. Il Festival dei Due Mondi è di Spoleto e di tutta l’Italia, e deve prevedere – nel rispetto dei principi di correttezza ed efficienza – una gestione autonoma e snella, al passo con i tempi e con le esigenze di un mondo in continuo cambiamento”. (Jac. Bru.)