Sarà di almeno 18 milioni di euro, con un valore medio annuo stimato in 6 milioni di euro, la somma che la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia ha previsto di stanziare a sostegno del territorio nel triennio 2020-2022.
Nella seduta di ieri, 24 settembre, il Comitato di Indirizzo ha approvato il Documento Programmatico Triennale (DPT) 2020-2022 in cui sono indicate le linee operative e gli obiettivi strategici che caratterizzeranno l’operatività della Fondazione nei prossimi anni. Si avvia così una nuova fase dell’attività erogativa della Fondazione che, pur in continuità con il DPT 2017-2019, tiene conto dei cambiamenti che stanno investendo un territorio pesantemente colpito dalla crisi dell’ultimo decennio e che mostra ancora molte difficoltà nella fase di ripresa.
Il documento, consultabile da oggi sul sito www.fondazionecrpg.com, è frutto di un’analisi approfondita che da febbraio a settembre 2019 non ha coinvolto soltanto gli Organi della Fondazione ma si è avvalsa anche del contributo di un Ente specializzato esterno, la Fondazione Social Venture Giordano dell’Amore, che con studi e ricerche ha contribuito ad individuare i principali bisogni socio-economici del territorio.
Un altro tassello fondamentale del percorso di elaborazione e stesura del testo è stato inoltre il rafforzamento delle analisi dei bisogni del territorio attraverso il dialogo con i propri stakeholder: Enti, Istituzioni e cittadini sono stati coinvolti ancor più che nella precedente programmazione attraverso tavoli di confronto, dai quali sono emerse le priorità su cui la Fondazione indirizzerà i propri sforzi e le future scelte programmatiche.
Come si legge nel documento sono sei le linee strategiche e di orientamento individuate: lavoro, prestando particolare attenzione alla riduzione dell’elevato tasso di disoccupazione che colpisce i giovani e allo sviluppo dell’auto-imprenditorialità; ricerca e sviluppo, con il sostegno di iniziative che abbiano una diretta ricaduta sul territorio e la collaborazione con realtà del territorio che portano avanti progetti di “prestigio” per il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini; promozione e solidarietà sociale, tramite attività di contrasto alle nuove povertà e la sperimentazione di forme innovative di welfare comunitario a sostegno dei soggetti più fragili come gli anziani, le persone con disabilità e i non autosufficienti; valorizzazione del territorio, attraverso il sostegno di progetti condivisi tra realtà pubbliche e private finalizzati a far uscire l’Umbria dall’isolamento e al potenziamento di sistemi di accoglienza e di promozione turistica; contrasto alla diffusione dei comportamenti a rischio, con un’attenzione crescente alle nuove dipendenze che colpiscono in modo particolare i giovani attraverso programmi di prevenzione ed educazione; tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio storico-artistico e culturale, nella consapevolezza che nel territorio umbro non è stato ancora fatto abbastanza e che occorra incentivare la collaborazione fra vari attori per realizzare progetti di promozione turistica che generino una maggiore attrattività ed abbiamo anche effetti di ritorno economico.
Il programma verrà attuato principalmente attraverso due modalità di intervento: i progetti propri, ideati e gestiti direttamente o in collaborazione con altri soggetti, oppure – in conformità alle indicazioni fornite dal Protocollo d’Intesa Acri-MEF – tramite la selezione di progetti di terzi con l’apertura di bandi di erogazione su temi specifici che verranno pubblicati nell’arco di ogni anno e che verranno promossi dalla Fondazione al fine di sollecitare la massima partecipazione possibile.
“Con l’assunzione di questo nuovo orizzonte di riferimento a medio termine – afferma il Presidente Giampiero Bianconi – la Fondazione intende sempre di più assumere le vesti di una istituzione filantropica moderna, che non si configura soltanto quale Ente erogatore ma come promotore di idee, come soggetto impegnato proattivamente e come catalizzatore delle risorse e delle competenze presenti sul territorio, secondo il principio di sussidiarietà. E’ senz’altro una sfida di cui il DPP 2020-2022 rappresenta un punto di partenza per guidare il cammino che la Fondazione intende compiere insieme alla comunità, nella consapevolezza che per trovare le soluzioni più efficaci occorra lo sforzo congiunto di tutte le realtà del territorio”.