Regionali 2019

Foligno, zero rappresentanti per la terza città dell’Umbria: pagate le candidature deboli

La terza città dell’Umbria perde qualsiasi rappresentante. Dopo aver espresso per dieci anni il presidente della Regione, con la ‘zarina’ Rita Lorenzetti e poi il potentissimo assessore alla Sanità, Luca Barberini, Foligno, pur essendo passata al centrodestra qualche mese fa (poco prima della Regione) va in controtendenza e perde il proprio punto di riferimento in Regione.

Non entrano infatti Rita Barbetti e Massimo Sisani, sponda Pd, rispettivamente 1262 e 661 preferenze. Non entra Alessandra Leoni, Fdi, Vincenzo Falasca della lista di Sinistra. Così come Maria Grazia Carbonari (consigliere di minoranza nel precedente mandato) e Fausto Savini. Non entra neanche Riccardo Polli (1963), consigliere comunale e responsabile della Lega di Foligno. E neppure il vicesindaco (Forza Italia) Riccardo Meloni (1124).


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Un panorama che segna la fine di un’epoca per alcuni e che apre nuove praterie per altri. Spazi proprio nel folignate dove un personaggio come Donatella Porzi (Pd), presidente uscente dell’Assemblea legislativa, sarà l’unica rappresentante di Foligno.

Si evidenzia dunque un dato, la scarsa capacità del folignate di fare corpo in questa occasione, vuoi per il disamore dovuto a Sanitopoli o vuoi per la frammentazione delle candidature messe in campo che non hanno dato alcun tipo di valore aggiunto.

La Lega vola dunque a Foligno al 35,82% con oltre 9mila voti, con uno dei risultati più alti in regione. Fdi sta al 10 per cento, Fi al 6,85. Il Pd al 22,29 per cento con 5.600 voti, M5S circa l’8 per cento e la Sinistra 3.

Ecco i dati definitivi nelle 54 sezioni del Comune di Foligno.

(aggiornato alle 17.45)