C’è anche un folignate fra gli otto italiani sequestrati in Egitto. E’ Fabrizio Figoli, 35 anni, sposato con la signora Olga e padre di un bambino. Figoli è un apprezzato tecnico della ditta Sacmi di Imola, società che realizza macchine destinate all’industria della ceramica. Da anni vive per motivi di lavoro nel modenese. Il sequestro è avvenuto sabato scorso per mano di alcuni operai di una azienda del luogo che rivendicano un miglior trattamento salariale da parte del proprietà nordafricana (il titolare è Muhammad Abul Einein). Una situazione che è degenerata 4 giorni fa con il sequestro degli otto tecnici (6 italiani, 2 spagnoli). Il gruppo di professionisti sta bene e può usare ancora i cellulari per dare informazioni alle rispettive famiglie e aziende.
La Farnesina segue la vicenda, in costante contatto con il Console italiano e la stessa Sacmi.
Sul sequestro è intervenuto il sindaco di Sassuolo, Luca Caselli, che ha invitato il ministero degli esteri a fare il possibile per mettere al più presto in salvo i connazionali. “E’ la prima volta che assistiamo ad un sindacato operaio che, nel rivendicare i propri diritti, sequestra un gruppo di tecnici in trasferta in quell'industria proprio per aiutarla nella crescita, nello sviluppo e nel fatturato».
Se il sindacato egiziano ha fatto sapere che i tecnici sono solidali con le richieste degli operai, il titolare della fabbrica ha commentato lo sconsiderato gesto come “un ricatto”, dal momento che avrebbe di recente aumentato gli stipendi del 100%.
© Riproduzione riservata