“Esprimiamo sdegno e rammarico per l’esclusione delle organizzazioni sindacali dalla visita da parte dell’amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi, allo stabilimento Omcl di Foligno”.
Così il segretario di Uiltrasporti Umbria Sergio Lombardi commenta il mancato coinvolgimento dei sindacati all’appuntamento.
“Il sindacato – precisa Lombardi – non può essere coinvolto a piacimento della società Trenitalia solo quando fa comodo, come in occasioni in cui serviva assumere decisioni volte alla sopravvivenza dell’impianto, particolarmente onerose per i lavoratori. Circostanza in cui il sindacato e i lavoratori hanno dimostrato la loro correttezza e serietà assoluta. In questo momento particolare, i lavoratori sono in attesa degli investimenti annunciati da Trenitalia riguardanti la riconversione dell’impianto da Riparazione locomotive a Riparazione dei treni completi, con la prevista modifica ai binari. Sarebbe stata una buona occasione, questa, per sapere dallo stesso ad Luigi Coralli se tale ristrutturazione diventerà realtà o, dopo un triennio, resterà solo un sogno”.
“I lavoratori di questo Impianto – prosegue il segretario di Uiltrasporti – meritano la giusta considerazione e non di essere trattati con tale sufficienza. Da voci indiscrete, parrebbe che questa visita non sia dovuta all’investimento di cui sopra, ma volta a mettere in pratica la richiesta di altri sacrifici ai lavoratori. Questo pur sapendo che lo stabilimento è arrivato al minimo storico come occupazione, anche se da anni ci viene ripetuto che i livelli occupazionali verranno mantenuti, ma in realtà il personale cala sempre di più (vedi pensionamenti) e le assunzioni latitano. Abbiamo bisogno di apporti da subito, per la vita stessa dell’Impianto Omcl di Foligno”.
“I lavoratori – conclude Lombardi – assieme al sindacato, come sempre, saranno sempre ben pronti ad ascoltare le richieste aziendali, per dare la giusta valutazione e il necessario apporto. Tuttavia, chiedono maggior rispetto che in questa circostanza è mancato. Trenitalia rifletta”.