Foligno si conferma, a tutti gli effetti, come una delle capitali dell’arte contemporanea. A dimostrarlo – nero su bianco – sono i dati relativi alle presenze fatte registrare dal CIAC di via del Campanile e dal complesso dell’ex Chiesa dell’Annunziata in via Garibaldi. Numeri che sanciscono un vero e proprio successo, basti pensare che le tre mostre allestite nel corso di quest’anno al Centro Italiano di Arte Contemporanea, sono state visitate da circa 4500 persone. Ma c’è ancora tempo – sino a domenica 9 dicembre – per potersi godere l’esposizione dedicata a Giuseppe Terragni – “Il primo architetto del tempo” dove sarà riproposto anche il celebre modello del ‘Danteum’ conosciuto in tutto il mondo. Un evento che ha attirato in città anche un gruppo di architetti di Ravenna, nonché esperti di fama nazionale ed intere scolaresche. L’invito è pertanto quello di affrettarsi, anche per trascorrere un ‘ponte dell’Immacolata’ in maniera sicuramente originale quanto interessante. Scendendo nel dettaglio, si scopre che la mostra “Aspetti dell’Arte Italiana del XX secolo” – dal 10 marzo al 13 maggio – ha registrato 2109 visitatori, mentre quella dedicata a “Vincenzo Agnetti – OperAzione concettuale” – allestita dal 23 giugno sino a settembre – è stata visitata da 1075 appassionati. Sino alla scorsa settimana l’esposizione su “Terragni” – tuttora in corso – ha fatto registrare 1312 presenze, numeri però destinati a salire proprio in questo ultimo week end. Si debbono poi aggiungere i ben 7.600 visitatori attirati a Foligno dalla ‘Calamita Cosmica’ di Gino De Dominicis – ora collocata stabilmente nell’ex Chiesa dell’Annunziata in via Garibaldi – conteggiati nel periodo ricompreso tra aprile 2011 e novembre 2012. Cifre che rappresentano per Foligno nuove e grandi opportunità sul fronte culturale, artistico e sull’offerta turistica del territorio. Più che soddisfatta la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, che ha fortemente voluto la nascita di questi strategici contenitori museali e che sostiene interamente l’attività stessa del Centro Italiano di Arte Contemporanea. Una sfida vinta dall’ente di Corso Cavour, che è riuscita – grazie anche alla prestigiosa direzione artistica del professor Italo Tomassoni – a trasformare il CIAC in uno dei fiori all’occhiello della città e dell’intera regione, sempre più punto di riferimento a livello internazionale.