Foligno

Foligno, rinasce il maxi complesso della Casa del Ragazzo | Ecco dettagli e anticipazioni

A dare il primo ‘colpo di scalpello’ per dare il via al maxi cantiere di recupero dell’ex Casa del Ragazzo in via Isolabella, sarà – questa sera – lo stesso Vescovo Monsignor Gualtiero Sigismondi.

La città di Foligno si appresta infatti a recuperare uno spazio tanto importante quanto dimenticato nell’ambito della riqualificazione post sismica del centro storico. Una struttura su tre piani, in pieno polo scolastico, a ridosso degli Orti Orfini e delle mura urbiche: un’area di ben 1200 metri quadrati, realizzata intorno alla fine degli anni ’50 con uno stile che oggi si potrebbe definire ‘vintage’.

Nacque, nel dopo guerra come tanti istituti del genere nel resto d’Italia, con l’obiettivo di accogliere e dare una speranza di futuro ai giovani meno fortunati di Foligno. Un edificio imponente, che ricorda in effetti una sorta di caserma. Oggi, è pronto a risorgere per tornare, tra l’altro, alle funzioni di un tempo ma adeguandosi alle tecniche ed alle esigenze della società di oggi, un ritorno alle origini ma guardando al domani.

A farsi cura della progettazione e del rilancio sarà la Caritas Diocesana di Foligno, tramite il suo ‘braccio operativo’ Arca del Mediterraneo. Nel tempo, ovvero sino al 1997 venne adibito ad asilo ma alla fine del cantiere, rinascerà come centro di formazione ed accoglienza per giovani provenienti da tutto il mondo che in quegli spazi torneranno a studiare e ad imparare un mestiere.

Giovani che arriveranno ‘al centro del mondo’ e che avranno la possibilità di alloggiare in centro storico, usufruendo dell’annesso convitto. Una volta completato, il centro potrà accogliere all’interno del dormitorio 24 ragazzi mentre le aule potranno ospitare fino a 60 ragazzi.

Il progetto complessivo è stato presentato questa mattina in conferenza stampa dall’ingegner Filippo Marinacci, e sarà finanziato con i fondi dell’otto per mille destinato alla Chiesa Cattolica e dal contributo della Caritas Italiana. Si spera poi che anche privati ed altre istituzioni passano contribuire a sostenere i lavori.

“Chiediamo il contributo di tutti – ha dichiarato il direttore della Caritas Diocesana di Foligno, Mauro Masciotti ad oggi abbiamo a disposizione circa metà del budget contiamo di chiudere tutto nel giro di tre anni. L’idea è quella di aprire le porte a giovani provenienti da tutto il mondo, che li si potranno formare per poi fare ritorno nel loro Paese di origine con un mestiere sulle mani e lavorare. Accoglieremo anche minori non accompagnati – ha quindi proseguito – perché la formazione è la prima e forse anche l’unica arma con cui combattere la povertà. Abbiamo già in atto la richiesta di due giovani di Betlemme che arriveranno a Foligno per lavorare nel settore dell’oreficeria e che, tornati nella loro patria, lavoreranno per un’azienda arabo-palestinese”.

“Questa è l’Italia migliore – gli ha fatto eco il vicesindaco di Foligno, Rita Barbetti il nostro non può essere un Paese che nega l’ospitalità a chi soffre e come amministrazione sosterremo questo progetto”.