Categorie: Foligno Politica

Foligno resta una roccaforte di sinistra, nel segno di ‘Bismetti’

A Foligno la vittoria del centrosinistra è stata celebrata con tutti i crismi: festeggiamenti e brindisi in piazza della Repubblica e gran finale – è davvero il caso di dirlo – con fuochi d’artificio. Ed ora il riconfermato primo cittadino viene affettuosamente, non che meno sarcasticamente, ribattezzato ‘Bismetti’: definizione a metà tra appellattivo e slogan, che riesce a rendere perfettamente l’idea della persona e della situazione politica.

Foligno ‘non svolta’ – Mentre ieri gli ‘storici rivali’ perugini hanno scalzato via la sinistra da Palazzo dei Priori, facendo crollare con imprevista quanto eclatante decisione una delle storiche roccaforti delle cosiddette ‘regioni rosse; mentre i ‘cugini spoletini’ hanno scelto di consegnare le chiavi della ‘Città del Festival’ al centrodestra, i vicini bastioli e montefalchesi hanno scelto di riassegnare la fascia tricolore ai civici di centrodestra, i folignati hanno confermato saldamente in sella Nando Mismetti per altri cinque anni di legislatura.

Distacco di 13 punti – Il ‘centro del mondo’ sembra davvero inespugnabile: qui la coalizione di centrosinistra composta da Partito Democratico, Socialisti e Riformisti, La Sinistra, Movimento per Foligno e Foligno Soprattutto viene premiata con il 56,50% pari a 1o.861 voti. Non c’è stata partita invece, per Stefania Filipponi leader di ‘Alleanza Popolare’ che si è dovuta accontentare del 43,50% conquistato da Forza Italia, Fratelli d’Italia, Nuovo Centrodestra e le liste civice Cambiare Foligno, Impegno Civile, Uniti per Foligno e Foligno Futura. Un risultato di 8362 voti con un distacco di ben tredici punti dai mismettiani.

Ha vinto l’astensionismo – Detto di Mismetti e Filipponi il terzo risultato da commentare è quello dell’astensionismo: a Foligno si è infatti registrata una delle percentuali più basse dell’intera regione, hanno votato appena il 44,53% degli aventi diritto. Un dato negativo per entrambi i contendenti alla conquista del Torrino, considerando inoltre – altro dato che deve far riflettere – quasi un punto percentuale di schede bianche, ed il due e mezzo circa di quelle nulle. Altro netto segnale di ‘scarso gradimento’ della proposta politico-elettorale. Si dirà: la gente ha preferito il mare o la montagna, può essere vero, ma considerando che i seggi erano aperti dalla sette del mattino alle undici della notte, il tempo per un salto al seggio ci stava tutto, evidentemente per molti la gita fuori porta è stata una vera e propria ‘fuga dalle urne’.

Mismetti duro con la Filipponi – Il centrodestra porta la terza città dell’Umbria al ballottaggio dopo vent’anni, il centrosinistra riesce a vincere anche senza l’apparentamento con i vendoliani di Elisabetta Piccolotti. Ma oltre alle analisi strategiche, alle valutazioni di cifre e percentuali, il giorno dopo è la volta delle dichiarazioni, e quella del riconfermato Nando Mismetti è senza mezzi termini. ‘Con la Filipponi non avremo più rapporti sino a quando non spiegherà quali sarebbero state le proposte irricevibili avanzate da un altro candidato sindaco – dichiara il sindaco – nel frattempo le porte, anzi le saracinesche resteranno abbassate. Abbiamo portato avanti una campagna elettoralee rispettando le persone ed avanzando progetti concreti – puntualizza – rispetto a chi ha puntato solo sulla rabbia, sullo spargere veleni e sull’odio’.

La Filipponi si prende la colpa – Da parte sua, Stefania Filipponi affida l’analisi ad un chiaro comunicato stampa, diffuso pubblicamente anche tramite facebook, in cui si assume lealmente tutta la responsabilità della sconfitta.

‘Ringrazio tutti coloro che hanno creduto, sino in fondo, al progetto del cambiamento. Ora – scrive nella nota – va fatta una profonda riflessione sui motivi della sconfitta, di cui mi assumo tutta la responsabilità, cercando di non disperdere le preziose risorse di persone e di idee incontrate in questa campagna elettorale, entusiasmante, al di la del risultato. É stato comunque giusto provarci – prosegue – con un unico rimpianto di non aver saputo coinvolgere i tanti folignati che hanno disertato le urne. Abbiamo creduto in una Foligno diversa, in valori che comunque non devono essere rinnegati e che verranno portati avanti, con identico entusiasmo, anche in consiglio comunale. Dobbiamo essere orgogliosi di quanto é stato fatto – aggiunge la Filipponi – orgogliosi di essersi impegnati in quanto si credeva e questo, al di la della naturale delusione, deve continuare ad essere la nostra forza, perché l’ esperienza non finisce qui. Nei prossimi giorni sarà persino difficile tornare alla “vita normale” senza riunioni o volantini da distribuire, ma la nostra scommessa non erano le ambizioni personali di qualcuno, né una battaglia di testimonianza, ed è bene che da subito si riprenda il cammino. La strada del vero rinnovamento é ancora lunga – conclude – le incrostazioni profonde, ma non dobbiamo rinunciare a credere in quell’ambizioso progetto che ha unito tante esperienze personali diverse’.

Al centrodestra resta la soddisfazione di aver portato al terza città dell’Umbria al secondo turno di ballottaggio ed aver toccato quota 43,50% sarà di poco conto come risultato finale, ma almeno incoraggiante se la considerano come base di partenza (o ri-partenza).

Ora tutti pensano alla prossima tappa: all’insediamento del Consiglio comunale, alla definizione della giunta e alle varie strategie di opposizione. Una partita che si preannuncia non meno interessante della stessa campagna elettorale.