Foligno piange il Carabiniere Emanuele Lucentini, "A Dio arriva un Giusto" | In migliaia per l'ultimo saluto - Tuttoggi.info

Foligno piange il Carabiniere Emanuele Lucentini, “A Dio arriva un Giusto” | In migliaia per l’ultimo saluto

Claudio Bianchini

Foligno piange il Carabiniere Emanuele Lucentini, “A Dio arriva un Giusto” | In migliaia per l’ultimo saluto

Il ricordo della moglie Stefania: 'evangelizzatore d'amore' / Il ricordo del Generale Giuliani / Foto
Mer, 20/05/2015 - 19:17

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La città di Foligno si è fermata per rendere l’ultimo, solenne omaggio, all’Appuntato scelto Emanuele Lucentini morto sabato scorso a causa di un tragico incidente occorso all’interno della caserma di via Garibaldi. Fuori e dentro la Cattedrale di San Feliciano si sono ritrovati in migliaia per dare l’ultimo saluto ad Emanuele, molto conosciuto e stimato in tutto il comprensorio dove da anni prestava servizio.

La cerimonia è stata lunga e struggente: infinita la fila di quanti hanno voluto sfiorare la bara, per dare così un’ultima carezza allo sfortunato Carabiniere. Il feretro era avvolto nella bandiera tricolore intorno al quale era inquadrato un picchetto d’onore di carabinieri in alta uniforme.

Uno dei momenti più toccanti è stato quando ha preso la parola la moglie di Emanuele, Stefania: “Sono una donna fortunata – ha detto dall’altare – perché ho avuto la possibilità di poter vivere ogni giorno accanto ad un uomo che non era un uomo qualunque ma un uomo stracolmo d’amore. Solo chi lo ha potuto conoscere a fondo, chi conosceva il suo modo di vivere può confermarlo. Ha vissuto una vita per gli altri, a servizio degli altri. E prima di ogni cosa, prima di tutto, metteva Dio – ha ricordato la moglie Stefania – anche quando gli chiedevo se ero la persona più importante della sua vita, mi rispondeva dicendo, prima c’è Dio, poi ci sei tu e poi viene tutto il resto. Iniziava e concludeva ogni sua giornata nel nome di Dio. E’ stato un evangelizzatore di amore. Io non me la sento ancora di considerarmi una vedova, preferisco continuare a sentirmi eternamente sua sposa, un matrimonio che durerà nell’eternità” ha concluso la Signora accompagnata da un lungo, caloroso applauso dei presenti.

Anche nel corso dell’omelia è stato sottolineato il suo grande amore per Cristo. Don Carlo Maccari che ha celebrato la Santa Messa lo ha definito ‘un uomo di fede’, onesto e coraggioso: “Era vicino a Dio, partecipava sempre alla Messa domenicale ed era amico di molti sacerdoti,  ricordo che una volta insieme ai suoi amici di Tolentino si diede da fare per sistemare la casa di Don Giuseppe di Fiamenga. Gesti di solidarietà concreta; era sempre disponibile ed al servizio di chi chiedeva aiuto. Una volta mi disse che essere un Carabiniere non era un semplice lavoro ma una vera e propria missione, come la mia ed in effetti Lui non si girava mai dall’altra parte, andava sempre in soccorso dei più deboli e a difesa di chi era in pericolo. A Dio arriva un Giusto – è stato detto nell’omelia -, un amante del Bene e della Giustizia. La moglie Stefania è stata la prima a perdonare ed a pregare per chi ora vive nel rimorso affranto dal dolore”.

Ad abbracciare i familiari è stato il Vice Comandante Generale dell’Arma, il generale Vincenzo Giuliani, che ha portato il cordoglio del Comandante in capo, il generale Tullio Del Sette in missione all’estero. “Tullio Del Sette ha avuto l’onore di conoscere personalmente Emanuele – ha detto Giuliani – io non ho avuto questo onore ma penso che sia stato un uomo fortunato sino a quel tragico momento. La folla che oggi gremisce questa chiesa è uno spettacolo che dimostra quanto la moglie, i familiari, i colleghi e tutti coloro che lo hanno conosciuto gli volessero bene”.

Tra i presenti in Cattedrale le massime autorità dei Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Esercito, Forestale, Polizia Penitenziaria e della Polizia Municipale insieme ai rappresentanti delle associazioni di volontariato e protezione civile della città. Alla cerimonia hanno preso parte anche i sindaci di Foligno, Spello, Bevagna e Tolentino (città natale di Lucentini) che indossavano la fascia tricolore.

Subito dopo il rito religioso il feretro, salutato dalla folla che attendeva in silenzio fuori dal Duomo, è stato tumulato nel cimitero cittadino di Santa Maria in Campis.

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