Sarà proprio lui, il prestigioso e autorevole filosofo Duccio Demetrio – tra i grandi protagonisti del dibattito culturale contemporaneo – a presentare a Foligno, venerdì 21 febbraio, ore 17.30 alla Libreria Carnevali, il suo ultimo libro “La religiosità della Terra. Una fede civile per la cura del mondo”. Un volume che si colloca al centro delle riflessioni individuali e collettive, etiche e sociali, che stanno attraversando il nostro tempo. L’evento inaugura il programma 2014 delle iniziative messe in campo dall’Accademia del Silenzio Umbria affidata a Luana Brilli, che coordinerà l’incontro.
Fondatore e direttore scientifico della Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari e di Accademia del Silenzio, già professore ordinario di Filosofia dell'educazione e di Teorie e pratiche della narrazione all’Università Milano-Bicocca, Duccio Demetrio ha di recente dato vita, nell’ambito della Libera Università toscana ad “Ecologia narrativa. La terra si racconta, raccontiamo la terra”, iniziativa volta all’indagine e al recupero dell’ancestrale rapporto uomo terra.
Ed è proprio sulle sollecitazioni di questo tema di grande attualità, a cui in realtà il prof. Demetrio sta dedicando attenzioni e studi da moltissimi anni – foltissima è la schiera delle sue pubblicazioni – che è nato “La religiosità della Terra. Una fede civile per la cura del mondo” (R. Cortina, Milano 2013 ). Il volume esplora infatti il legame esistente tra l’uomo e la terra, un legame che può essere riscoperto o valorizzato attraverso la narrazione e che oggi più che mai impone un impegno di custodia e di cura dell’ambiente.
“La religiosità della terra – scrive Demetrio – non è una devozione neopagana e nemmeno un culto. È un modo di sentire umano tra i più immediati e istintivi… Sia il credente sia il non credente, dinanzi alla natura, non possono che provare identiche emozioni. Per questo oggi è necessaria una comune fede civile, un’alleanza feconda nella custodia del mondo, tra tutti coloro che intendono opporsi alle aggressioni, alle negligenze, ai saccheggi indiscriminati contro la nostra terra che, da madre, si rivela sempre più figlia.”