Proposta che sarà decisamente gradita ai cittadini folignati rimasti esclusi dall’assegnazione dei fondi per la risistemazione delle abitazioni in seguito al terremoto del ’97.
Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico informa, infatti, che intende promuovere, all’interno della discussione del prossimo Consiglio Comunale, un’azione tesa alla tutela dei cittadini folignati e non, proprietari di immobili, seconde case, lesionati e resi inagibili dal terremoto Umbria – Marche del ’97, e tuttora rimaste al di fuori dei canali di finanziamento post – sisma.
Nella nota del Capogruppo PD, Giovanni Patriarchi, si sottolinea come “a fronte di un processo di ricostruzione ben condotto, trasparente, che ha garantito qualità delle strutture e dell’ambiente, che non ha tradito le aspettative di ogni singolo cittadino e della collettività e che si è sostanzialmente concluso, rimane aperta ancora la situazione delle seconde case non collegate alle residenze primarie (561 dentro i PIR e 587 fuori) e gravate da ordinanza di inagibilità”.
La dichiarazione prosegue ancora “si ritiene che su questi immobili, analogamente a quanto disposto per i terremotati abruzzesi, non debba gravare l’IMU, evitando così la palese discriminazione tra cittadini della medesima Repubblica che si trovano nelle stesse condizioni.
Infatti, apprendendo con soddisfazione che il Governo ha fatto proprio un ordine del giorno dei parlamentari umbri del PD, nel quale si chiede l’esenzione della tassa per gli immobili inagibili del marscianese (terremoto 2009), si ritiene che analoga misura debba essere adottata per gli immobili presenti sul territorio folignate che, anche essendo stati lesionati da un evento sismico non recente, devono essere trattati come gli altri.
Da questo punto di vista resta fermo l’impegno a seguire costantemente la vicenda affinché si giunga ad una positiva soluzione del problema, auspicando la convergenza anche delle forze di opposizione in Consiglio Comunale.
Si chiederà perciò, tramite una mozione, un impegno in questo senso alla Regione, ai parlamentari umbri affinché il governo accolga questa richiesta, basata sull’equità e sul buon senso”.
