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Ultimatum del sindaco Mismetti: “Non escludo le dimissioni” I Gli scenari politici e l’ipotesi rimpasto

Come vi avevamo anticipato nei giorni scorsi, se la coalizione di centrosinistra non riuscirà a trovare un accordo per l’approvazione del bilancio comunale, sarà lo stesso sindaco Nando Mismetti a staccare la spina, ed a minacciare tutti con nuove elezioni amministrative.

Una mossa politica che potrebbe sembrare disperata, ma che in realtà rigira il manico del coltello nelle mani del primo cittadino, il quale, ritrovatosi con le spalle al muro, adesso torna al centro della scena, da una posizione tutto sommato di forza.

Si era trincerato dietro un impenetrabile silenzio stampa, annunciando che avrebbe aspettato la conclusione delle manifestazioni in occasione del Giro d’Italia, e così è stato, poi questa mattina ha lanciato un chiaro avvertimento – o meglio – una sorta di ultimatum: “Nel pomeriggio avremo un incontro della maggioranza, se prevarrà il senso di responsabilità e ci saranno le condizioni andremo avanti, altrimenti non escludo le dimissioni”.

Ed ora, chi vuol intendere intenda: a forza di tirare la corda, i cosiddetti dissidenti potrebbero spezzarla e restare senza nulla in mano.

I fatti sono questi: martedì 24 approderà in Consiglio comunale il bilancio, che rappresenta un atto fondamentale per i comuni. In caso di mancata approvazione è previsto l’intervento diretto del Prefetto, che intimerà il Consiglio comunale all’approvazione del documento contabile. Una sorta di ‘cartellino giallo’. Genericamente il tempo ulteriore che viene assegnato dalla Prefettura è intorno alle due settimane, trascorse le quali, se non si arriverà all’approvazione, verrà nominato un commissario prefettizio che si sostuirà al sindaco per traghettare il Comune verso nuove elezioni.

Mismetti potrebbe dimettersi, ed in questo caso, una volta presentate ufficialmente, avrebbe a disposizione venti giorni di tempo per renderle efficaci ed irrevocabili, un pò come accadde al sindaco di Roma, Ignazio Marino. Ed in politica, si sa, tutto è possibile.

Alla ‘maggioranza’ attualmente mancano cinque voti: quelli del terzetto dei dissidenti composto da Moreno Finamonti (Pd), Lorenzo Schiarea capogruppo Movimento per Foligno e Roberto Ciancaleoni capogruppo dei Socialisti; ed ora anche quello di Elio Graziosi (Gruppo Misto) e Lorella Trombettoni (Pd).

Graziosi in commissione bilancio votò contro il bilancio, la Trombettoni si astenne ed i tre non si presentarono, provocandone la bocciatura. Se la cosa dovesse ripetersi in Consiglio comunale, sarebbe la fine della seconda legislatura Mismetti.

Cosa fare? Il sindaco potrebbe accontentarsi di ‘navigare a vista’ e considerando che la quota minima di sopravvivenza è fissata a tredici voti, potrebbe recuperare almeno due sostenitori.

Come? Con un rimpasto di giunta: nominando assessore Lorenzo Schiarea potrebbe incassare il supporto della lista civica Movimento per Foligno, placando le richieste di Maurizio Ronconi e dei ronconiani. Se ad uscire di scena dovesse essere l’assessore socialista Emiliano Belmonte – maligna qualcuno – potrebbe tornare in seno alla maggioranza anche il capogruppo dei Socialisti Riformisti Roberto Ciancaleoni. A meno che, non siano due le sostituzioni: una nuova pedina socialista ed una sostituzione di un esponente del Partito Democratico per lasciar posto a Schiarea. Ma dopo si aprirebbe il fronte interno piddino e la matassa, invece che sciogliersi, potrebbe ingarbugliarsi ancora di più.

”E’ indubbio che non si può andare avanti con questo grado di instabilità – ribadisce Mismetti – c’è bisogno che ci sia un percorso condiviso”.

Due giorni di verifiche, riunioni, telefonate incrociate e poi si vedrà.

Intanto attendibili ‘voci di Palazzo’ parlano di un esponente di primo piano dell’opposizione che si starebbe ‘particolarmente adoperando in prima persona’ per ricucire alcuni strappi…