Sedici migranti si sono allontanati dal centro di accoglienza di Colfiorito. Si tratta di uomini provenienti da vari paesi africani e asiatici di cui non si avrebbero più notizie da diversi giorni.
A darne notizia il sindaco di Foligno Stefano Zuccarini e l’assessore Lega ai servizi sociali Agostino Cetorelli dopo che la Prefettura di Perugia ha comunicato all’area Diritti di cittadinanza di aver emesso sedici decreti di revoca del programma di accoglienza a motivo della loro fuoriuscita dalla struttura di Colfiorito, località piani di Ricciano. L’Arci solidarietà ha riferito all’Ufficio Territoriale di Governo che ciascun soggiornante non è rientrato all’interno del Centro Straordinario di accoglienza dopo diversi giorni.
“Se tale evento fosse confermato dalla Prefettura – spiegano il sindaco e l’assessore – si aprirebbe uno scenario sconcertante. Il Comune di Foligno e il sindaco, come ufficiale sanitario responsabile all’interno del territorio comunale di sua competenza, non possono accettare che questi soggetti vaghino per il nostro territorio senza certezze del proprio stato di salute e soprattutto mettendo a rischio quello degli altri. In un momento storico in cui i cittadini italiani e gli stranieri regolari rispettano le norme e stanno subendo pesanti restrizioni con alto senso civico e spirito di comunità, ci sono nuovi arrivati sul suolo italiano che uscirebbero dalla struttura che li ospita senza comunicare notizie.
“Desideriamo andare a fondo di questa vicenda – proseguono il sindaco e l’assessore – Il Comune intende accogliere i veri rifugiati che scappano da guerre e carestie, come confermato già con atti amministrativi anche recenti con la conferma del Siproimi (Sistema di protezione internazionale per i minori non accompagnati) e con la prosecuzione del servizio reso dallo Sportello per l’immigrazione, ma il Comune sarà ferreo contro coloro che vogliono approfittare della debolezza dello Stato italiano rispetto ai doveri e alle regole che tutti, secondo il proprio ruolo, sono chiamati a rispettare. In un momento storico di segregazione imposta dalle autorità, anche a pena di interrompere attività vitali per la sussistenza di tante famiglie folignati che vivono e lavorano regolarmente contribuendo a sostenere lo stato sociale, i soggetti coinvolti in tale violazione delle regole dovranno rispondere e assumersi le responsabilità di tale condotta. Chiediamo che venga accertata l’eventuale responsabilità della cooperativa vincitrice dell’appalto”.