Sarà Antonio Bernardini, il Capoimpianto delle Officine Manutenzione Cicliche Locomotive di Foligno – le storiche OGR – ad aprire sabato 4 giugno le porte dello stabilimento agli appassionati di tutta Italia.
Le “Porte Aperte” alle OMC di Foligno è un appuntamento particolarmente atteso dagli appassionati di un settore che continua ad emozionare adulti e adolescenti. Ne è riprova la velocità con la quale si è raggiunto il tutto esaurito in pochi giorni
Sono oltre 500 le prenotazioni ricevute per visitare l’impianto, con gruppi in arrivo da ogni zona del Paese. Solo per citarne alcuni: 20 giungeranno dalla Sicilia – dalle province di Catania e Siracusa – una decina da Bergamo – da Villa d’Adda e da Laveno Mombello, al confine con la Svizzera – e poi da Verona, Bologna, Roma e Napoli.
Tutti in fila per ammirare le eccellenze dell’ingegneria ferroviaria nazionale.
Tecnici ed esperti delle Officine illustreranno le diverse fasi delle lavorazioni a cui sono sottoposte le locomotive elettriche e accompagneranno i gruppi di visitatori.
Prenotati per le visite guidate anche due appassionati con disabilità, che saranno accompagnati nella visita da personale dedicato.
Sarà possibile ammirare anche modellini e plastici ferroviari in movimento, realizzati dal gruppo ferro modellistico I Sorci Verdi, al quale va riconosciuto un ruolo importante nell’organizzazione della giornata.
L’evento di sabato 4 giugno rientra nel Foligno Loco&Rail Show 2016, organizzato dal DLF di Foligno e patrocinato dal Comune di Foligno.
E’ una storia lunga, e gloriosa, quella delle Officine Grandi Riparazioni di Foligno. Nel 1911 fu avviata la costruzione del nucleo originale dell’impianto, che si sviluppava su un’area di 110 mila metri quadrati.
La grande guerra rallentò il completamento della struttura e l’avvio della produzione ma già nel 1919 usciva la prima locomotiva riparata. Da lì tutti i grandi interventi sulle più prestigiose locomotive italiane del gruppo 746 e sulle grandi Pacific del gruppo 691, per arrivare alle nuove locomotive elettriche del gruppo E626, attività che divenne prima prevalente ed poi, dal 1945, esclusiva.
Nel secondo dopoguerra l’impianto di Foligno potenziò ed estese i reparti di lavorazione su un’area di 142 mila metri quadri – 80 mila dei quali coperti – (le sue dimensioni attuali) – e si adeguò brillantemente, grazie alla grande esperienza maturata dalle sue maestranze, alle nuove tecnologie elettroniche affrontando la riparazione di locomotive delle ultime generazioni, attività proseguita fino ad oggi.