Manlio Marini, personaggio che fa rima con storia, lascia Foligno e la cittadinanza ha voluto salutarlo con una cerimonia piena di commozione presso il Palazzo Comunale alla presenza degli amici di una vita, dei colleghi e degli avversari politici.
“Una personalità importante, che ha dato alla nostra terra e che sono sicuro avrà Foligno nel cuore”, ha detto il presidente del consiglio comunale Lorenzo Schiarea. Presenti in molti, a partire dal già sindaco Nando Mismetti, esponenti di maggioranza e opposizione e di tutte le associazioni che hanno visto Marini protagonista. Marini che, con l’occasione, ha anche ricevuto il giglio d’oro.
La commozione del sindaco
Più volte interrotto dall’emozione il sindaco Zuccarini: “Un grande piacere tributare questo onore a Manlio Marini, cittadino e amministratore esemplare. È un amico, è stato il sindaco di tutti senza retorica.
Modestia e umiltà lo rendono un grande uomo e grande sindaco. Manlio, per Foligno sei stati una figura simile a quello che La pira è stato per Firenze. Cittadino, non un semplice burocrate. Sei e resterai belle pagine della storia di foligno. Una storia che hai attraversato da protagonista, ti aspettiamo alla prossima Quintana“.
Saluto anche da Fabio Massimo Mattoni, che ha fatto le veci del vescovo.
L’arrivederci
“Nessun intervento preparato, per non essere imbavagliato da appartenere politiche – ha detto Marini – in questi scranni sono stato opposizione e governo. Un sindaco ha una bilancia con due piatti, non parlo dei successi perché dovrei parlare anche degli insuccessi. Dico soltanto che a questa istituzione, così come alla città, sono legato, per un sentimento di affetto alla città e alla comunità. Per me è un onore essere qui a dare un saluto. Rispetto alle previsioni, resterò qualche mese in più per motivi burocratici. Grazie a tutti, le amministrazioni che si sono succedute, le associazioni con cui ho avuto stretta collaborazione, la Curia e il Vescovo. Ho molto da ringraziare. Per il sindaco c’è uno scarto ora: essere ricevuti da Mattarella e ricevere un vecchietto che non ha la statura di un presidente della Repubblica è uno scarto di rappresentazione enorme”.