La Città di Foligno ha celebrato ufficialmente il 10 Febbraio – ‘Giorno del Ricordo’ con due cerimonie istituzionali. Alle 11 presso presso il Piazzale delle Foibe è stata deposta una corona di alloro ai piedi del monumento in ricordo ai Martiri delle Foibe, ed alla targa commemorativa alla memoria dei ventimila istriani uccisi e gettati nelle Foibe, nelle cavità delle miniere, nei boschi e nel mare.
“La violenza del comunismo titino per troppo tempo è stata taciuta e persino occultata. E proprio il ‘Giorno del Ricordo’ – ha detto il vicesindaco Riccardo Meloni nel discorso di commemorazione – può essere anche l’occasione per ricordare altri morti: martiri di libertà, uccisi da dittature d’ogni tipo e d’ogni tempo. Perché i morti sono tutti uguali, non ce sono più di meno importanti, né tantomeno più o meno giusti: il ricordo – ha sottolineato Meloni – è sempre opportuno, non possiamo limitarci soltanto a ‘giornate dedicate’, così come la condanna di tutte le tirannie è sempre giusta e doverosa”.
Il Vicesindaco, ha inoltre ricordato l’approvazione da parte del Consiglio Comunale, della mozione presentata dal sindaco Stefano Zuccarini, per chiedere ufficialmente al Governo Italiano di revocare le onorificenze ed i titoli di merito alla Repubblica Italiana assegnati al dittatore comunista Josip Broz Tito “macchiatosi del sangue di tanti innocenti con la sola ‘colpa’ di essere italiani”. Le celebrazioni sono proseguite alle 12 al parco pubblico degli Orti Orfini, con la deposizione di una corona di alloro alla lapide in memoria di Norma Cossetto, vittima dei partigiani comunisti del dittatore jugoslavo Josip Broz Tito.
Alla commemorazione hanno preso parte anche il Presidente del Consiglio Comunale Lorenzo Schiarea, l’assessore Marco Cesaro, i consiglieri comunali Riccardo Polli, Daniela Flagiello, Federica Bagatti, Marco De Felicis, Domenico Lini e Rita Barbetti; il Comandante del Centro di Selezione e Reclutamento Nazionale dell’Esercito Generale di Brigata Vincenzo Spanò; il Comandante della Polizia Locale Marco Baffa; rappresentanti di associazioni combattentistiche e d’arma. Particolarmente significativa la presenza della cittadinanza, nel rispetto delle attuali normative sul contenimento della pandemia.