Dopo un’estate decisamente siccitosa, con l’autunno ci si attende ora il ritorno delle piogge. Queste però, se di portata eccezionale, nelle aree soggette a rischio idraulico possono anche provocare seri problemi alle popolazioni.
Per questo, in collaborazione con l’Associazione geometri del Folignate, il Collegio dei geometri e geometri laureati della provincia di Perugia ha organizzato all’auditorium Santa Caterina di Foligno una specifica giornata formativa rivolta ai professionisti del comprensorio.
“Bene che si affronti il problema del rischio idraulico a Foligno – ha commentato l’assessore comunale all’urbanistica Elia Sigismondi –. Il nostro territorio è infatti ampiamente investito da vincoli e prescrizioni imposte dal Piano stralcio di assetto idrogeologico (Pai) e dalle mappe di allagabilità che sono state elaborate a suo tempo”.
E proprio l’impatto del Pai sul territorio di Foligno è stato uno degli argomenti trattati dai geometri, insieme agli adempimenti in tema di assetto idraulico contenuti nel Testo unico del governo del territorio e materie correlate e al progetto di messa in sicurezza del Topino. “Grazie agli stanziamenti della Regione e dello Stato per eseguire le opere sul fiume – ha spiegato Massimiliano Ricci dell’Associazione geometri di Foligno –, queste, una volta completate, dovrebbero ridurre il rischio di esondabilità, permettere il declassamento delle zone a rischio e rendere possibile edificare”. “Siamo in dirittura d’arrivo – ha sottolineato Sigismondo – per quanto riguarda la progettazione definitiva e l’appalto dei lavori del secondo stralcio della messa in sicurezza dell’asse del Topino. La Regione Umbria e il Consorzio bonificazione umbra si sono molto spesi per reperire il finanziamento necessario di 34 milioni di euro. Queste opere aumenteranno la sicurezza dei cittadini e delle imprese che operano lungo il Topino e consentiranno, dal punto di vista urbanistico, di rivedere una serie di vincoli che oggi investono il nostro comune e, magari, di sbloccare alcune aree”. Adesso, infatti, buona parte del territorio di Foligno è compreso nelle fasce di rischio allagabilità ‘A’, cioè di massima pericolosità, e ‘B’. “Nella prima – ha ricordato Ricci – non possono essere eseguiti nuovi interventi edilizi. Nella seconda ci sono vincoli nelle esecuzioni delle opere: si possono eseguire interventi su edifici già esistenti, ma non si possono fare nuove lottizzazioni”.
Al seminario, oltre ad alcune decine di professionisti, tra gli altri sono intervenuti anche Enzo Tonzani, presidente del Collegio dei geometri di Perugia, Diego Zurli, direttore Governo del territorio e paesaggio, protezione civile, infrastrutture e mobilità della Regione Umbria, Candia Marcucci, direttore del Consorzio bonificazione umbra, e l’assessore regionale di competenza Fernanda Cecchini.
“Questo incontro – ha detto Cecchini – è una sorta di tagliando del Testo unico: ci consente, infatti, un confronto con i tecnici del territorio e le amministrazioni comunali per capire, ad esempio, se le norme sull’assetto idraulico e sull’edilizia siano corrette o necessitino di aggiustamenti. L’altro aspetto importante è che, in questo modo, uffici regionali e comunali si parlano, magari, riuscendo a far sì che le leggi regionali siano interpretate in ogni comune allo stesso modo”.