Foligno

“Foligno esclusa dal progetto delle case di comunità” | L’allarme della consigliera Pd Barbetti

Foligno esclusa dal progetto delle Case di comunità. La denuncia è della consigliera comunale Pd, Rita Barbetti, che ha presentato un’interrogazione a riguardo, con l’obiettivo di capire i motivi per i quali la città della Quintana non sia tra quelle a beneficiare dell’iniziativa.

L’incontro in Regione

Barbetti parla di un incontro, lo scorso 24 febbraio, tra la presidente della Regione Umbria, l’assessore alla Salute, i vertici della sanità e i sindaci delle città umbre insieme ai sindacati e alle associazioni di categoria. “L’obiettivo – dice Barbetti – era illustrare il piano di investimento dei fondi previsti dal PNRR per la sanità umbra. Si è parlato di Case di Comunità, nuove strutture sanitarie in cui opereranno, 24 ore/24, infermieri, medici e impiegati. Ospiteranno ambulatori, Guardia medica, Cup, punto prelievi, macchinari per diagnostica, assistenza domiciliare. Tali strutture dovranno servire a ridurre ingressi e degenze in ospedale e prenderanno in carico malati cronici e non solo. Si prevedono a breve delibere di giunta per ratificare le decisioni prese. In Umbria erano previste 19 case di comunità, ne sono state individuate 17“.

Il piano regionale degli investimenti

La consigliera comunale dem elenca dunque gli investimenti: “il piano-investimenti progettato è il seguente: Città di Castello 1.700.000 €; Umbertide 200.000€; Magione 1.600.000€; Gubbio 1.700.000€; Perugia 5.700.000€; Ponte S. Giovanni 160.000€; Todi 404.000€; Montefalco 1.200.000€; Spoleto 300.000€; Nocera Umbra 700.000€; Norcia 10.000.000€;
Cascia 10.000.000€; Terni 3.500.000€; Amelia 2.300.000€; Narni 3.300.000€; Orvieto 3.200.000€; Fabro 670.000€
“.

“Perché Foligno non è stata prevista?”

Alla luce di questo elenco, la consigliera Barbetti si chiede: “Perché per Foligno non è stata prevista una casa di comunità né alcun altro finanziamento? Chi ha partecipato in rappresentanza del Comune di Foligno e qual è stata la posizione sostenuta, di fronte ad una scelta che esclude la nostra città dal beneficio di una struttura sanitaria operante per 24 ore? Quali sono le azioni che l’Amministrazione intende eventualmente mettere in campo per dotare anche Foligno di un presidio continuativo a tutela di tutti i cittadini? Cosa si sta facendo per contestare il Piano Sanitario Regionale che riduce i Distretti sanitari da 12 a 5 (dovrebbe essere uno ogni 100.000 abitanti circa), con accorpamenti spesso inopportuni?“.