Foligno

Foligno, nuovo colpo alla Giunta Mismetti | Lorella Trombettoni passa al gruppo Misto

Nuovo colpo alla già tormentata amministrazione retta dal sindaco Nando Mismetti. In  una nota inviata alla stampa per conoscenza, la consigliera comunale Lorella Trombettoni rende nota la lettera di dimissioni con le quali lascia il gruppo Pd e passa al gruppo Misto. L’epilogo della crisi politica della consigliera ha un precedente significativo nelle dimissioni della stessa dalla presidenza della Commissione Bilancio, ai tempi della accesa discussione sulla sorte della Fils, la partecipata comunale su cui molto si è discusso nei mesi scorsi.

“Dopo aver a lungo riflettuto, ritengo che non ci siano più le condizioni per continuare fino al termine della legislatura l’esperienza politica all’interno del gruppo Pd. Il cambiamento, lo scatto in avanti, il taglio col passato l’innovazione nel modus operandi da me più volte richiesti in questi due mandati elettorali, sono stati inascoltati, la mia voce fuori dal coro è sempre stata punita anche colpendo la sfera personale e professionale”, spiega nella lettera di dimissioni la Trombettoni, “Ritengo che i miei elettori e comunque tutti i cittadini di Foligno, siano il vero mio punto di riferimento: sono loro a cui devo rendere conto del mio operato oltre che in primis alla mia coscienza”, conclude quindi la consigliera dimissionaria dal gruppo Pd.

Non si è fatta attendere la reazione del Partito Democratico che  per bocca della segretaria cittadina, Patrizia Epifani, emette un giudizio tranchant sulla Trombettoni senza mai nominarla.

“Nonostante il “trasformismo” abbia origini antiche e sia praticato in tutte le assemblee elettive del nostro Paese, non per questo è meno deprecabile!

Penso che passare da uno schieramento politico ad un altro, da un gruppo ad un altro, senza nemmeno avvisare il Partito, sia moralmente discutibile.

La Costituzione italiana difende tale opportunità, ma intenzione dei Padri costituenti era quella di tutelare la libertà politica dei Parlamentari dopo il fascismo, e non quella di giustificare generici turbamenti.

Ritengo che sia responsabile rispettare le decisioni prese con i Partiti, con gli elettori durante la campagna elettorale e con i gruppi che democraticamente si costituiscono, senza rinnegare la propria coscienza politica. Quando ciò, per i più svariati motivi, non è possibile, si scelga consapevolmente di conciliare i principi opposti (quali coerenza con le proprie idee e responsabilità verso i propri partiti) e di risolvere i dilemmi interiori anche con dimissioni sofferte.

Ovviamente le passioni politiche che animano la coscienza e l’impegno quotidiano di ogni individuo rimangano stimolo e di contributo ideale per tutta la comunità.”