Anche la coalizione di centrosinistra fa quadrato intorno al primo cittadino Nando Mismetti dopo l’avvio della crisi di maggioranza per la mancata approvazione del bilancio che rischia di portare al commissariamento della terza città dell’Umbria. Ad annunciare l’appoggio incondizionato di partiti e liste al sindaco è una nota diramata dal piddì folignate: “Grande preoccupazione per il futuro della città è stata espressa questa sera (venerdì 17 luglio, n.d.r.) dai partiti politici che sostengono la Giunta Mismetti. Le dimissioni del Sindaco e il commissariamento del Comune di Foligno sono sicuramente una sconfitta per la democrazia e per il buon governo. Si è ricordato che il Comune di Foligno, anche in periodi passati, dove per difficoltà gravi di bilancio poteva incappare in commissariamenti, ha sempre rifiutato questo principio considerandolo atto che interrompe l’azione di una istituzione democratica e limita ogni processo di confronto con le forze sociali e i cittadini tutti”. Insomma un richiamo ai consiglieri dissidenti, come aveva fatto il segretario regionale Leonelli appena ieri. Ma la nota, se le parole hanno un senso, lancia un appello anche all’opposizione a dimostrazione che la ‘crisi’ potrebbe essere irreversibile. Leggiamo: “Si è poi sottolineato che le stesse forze di opposizione negli anni passati, tutte ispirate ala salvaguardia delle Istituzioni, si sono sempre adoperate, facendo convergere i propri voti, per impedire soluzioni considerate come interruzione dell’attività democratica della città. Foligno è una delle poche città umbre in grado di avere un bilancio in equilibrio senza arretrare sulle politiche sociali, senza aumentare la pressione fiscale né ridurre i servizi e merita di continuare ad essere ben governata dalle forze che un anno fa hanno sostenuto ed eletto il Sindaco Mismetti”. La diplomazia è al lavoro. Per il momento Mismetti non sembra prendere in considerazione l’ipotesi delle dimissioni. Il consiglio comunale sarà quindi riconvocato in tempo per il 31 luglio, dopo di ché scattera il commissariamento. Il count down è cominciato, il piddì ha ancora 13 giorni per uscire dall’empasse.
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