Foligno

Foligno, chiesta verifica di maggioranza nel centrosinistra

Tempi duri per il centrosinistra, sia per quel che ne resta, quanto per quello che vorrebbe diventare: e se a livello nazionale le acque sono agitate, a Foligno c’è bandiera rossa, tanto per restare in tema… Insomma, se Roma piange Foligno non ride. E sulle sponde del Topino, a complicare ancor di più le cose, c’è una coalizione, quella mismettiana che già barcolla di suo. Barcolla, ma non molla, a dirla tutta.

Ma tra le burrasche, gli scogli che spuntano all’improvviso lungo la rotta e gli ammutinamenti, la navigazione verso il porto di fine legislatura è sempre più complicata. La prima ad andarsene fu Lorella Trombettoni, uscita dal gruppo dal Partito Democratico e confluita nel Gruppo Misto, una sorta di limbo politico dove la consigliera comunale, eletta sotto le insegne piddine, si ritrova ora con le mani libere.

Poi l’addio di Elio Graziosi, uscito anche lui dal gruppo del Pd per passare al Gruppo Misto ed ora approdato tra le fila dell’opposizione insieme ad Elisabetta Piccolotti nel gruppo di Sinistra Italiana. Lo smottamento del Partito Democratico non si ferma, ultimo ad uscire di scena dal partito di Renzi è il consigliere comunale Vincenzo Falasca, che aveva annunciato il non rinnovo della tessera, ed ora fa sapere di essere passato armi e bagagli con i bersaniani di MdP.

A dare grattacapi sono anche gli alleati, resta infatti alla finestra il capogruppo socialista Roberto Ciancaleoni, ormai considerato ‘dissidente’ a tutti gli effetti. E se in Consiglio comunale si vive, o meglio si tira avanti sempre col ‘battiquorum’ la giunta comunale resta ancora ‘monca’ con un assessore in meno, dopo le dimissioni di Emiliano Belmonte. Tanto basta, anche se si potrebbe trovare dell’altro ancora, per far suonare un campanello d’allarme.

La barca, come detto, naviga a vista, il mare è agitato e le falle aperte non lasciano ben sperare. Ecco allora che c’è chi lancia l’Sos. A chiamare in causa il capitano Nando Mismetti è Lorenzo Schiarea, capogruppo della lista civica Movimento per Foligno, che senza troppi giri di parole chiede una verifica di maggioranza. L’esponente centrista chiede di fermare i motori e tracciare la rotta di fine legislatura. “Apprendo che in Consiglio comunale e nella maggioranza si è creato un nuovo gruppo consiliare – dichiara Schiera – quello del Movimento Democratici e Progressisti di Bersani e D’Alema. Credo che sia pertanto necessario, allo stato dei fatti, effettuare una chiara verifica politica e programmatica per definire, alla luce di questi cambiamenti politici, quale sia la direzione che l’amministrazione intende intraprendere sia dal punto di vista del programma che sul piano politico dei contenuti. Rimane infatti difficile – sottolinea il capogruppo di Movimento per Foligno – immaginare quali possano essere i punti di contatto tra forze politiche che a livello nazionale si trovano su posizioni diametralmente opposte su temi fondamentali”.

Ai grattacapi di livello locale, si aggiungo quelli, non meno preoccupanti, a livello locale. E su questo a lanciare l’allarme è Elisabetta Piccolotti capogruppo consiliare nonché segretaria regionale di Sinistra Italiana. “A Foligno il PD perderà il collegio elettorale? – si chiede dal suo profilo Facebook – E’ solo colpa loro, noi abbiamo un futuro diverso da coltivare. La Piccolotti fa riferimento al servizio de La Repubblica che, riportando uno studio condotto da YouTrend, avvisa sui quanti collegi il Partito Democratico rischierà di perdere “a causa della crescita di una forza di sinistra costruita da Mdp, Possibile e Sinistra Italiana, insieme a tanti altri che si impegnano fuori dai partiti, per rendere l’Italia un posto migliore”. “Tra questi collegi perduti – si legge nel post – c’è quello della mia città, Foligno. Naturalmente il quotidiano dice che è colpa della lista di sinistra. Eppure – incalza – qualunque folignate sa che questa è una spiegazione mendace e strumentale, perché se il Pd perderà nel nostro territorio un collegio che fino a qualche anno fa sarebbe stato sicuro, è perché in questa nostra terra, da tanto tempo ormai, il Pd governa molto male. Governa male a Foligno, dove c’è una giunta immobile, ostaggio dei veti e della manovre di un gruppo di consiglieri comunali che non hanno alcuna passione per la politica e la città, ma solo piccoli interessi da tutelare. Ha governato malissimo a Spoleto, dove perse le ultime elezioni comunali, nonostante non vi fosse la lista di sinistra alternativa, regalando la città al centro-destra. Non conquista consensi in Val Nerina e nelle zone del terremoto, che tradizionalmente non erano zone rosse, ma che di certo non diventeranno tali con questa gestione”.

Intanto nella sinistra folignate non mancano novità: venerdì scorso – si legge in una nota – si è formalmente costituito il coordinamento di “Articolo 1 – MDP” di Foligno. Molti i rappresentanti di altre forze politiche, da Sinistra Italiana a Possibile al PD, del mondo del sindacato e dell’associazionismo, provenienti da varie parti dell’Umbria, che hanno alimentato un dibattito durato oltre l’orario previsto, e proseguito durante la cena. In parallelo al percorso nazionale, che culminerà nella grande assemblea del 2 dicembre con la costituzione di un progetto unitario per le prossime elezioni politiche – prosegue il comunicato – in ambito locale si vuole riaprire un dialogo tra le varie identità della Valle Umbra Sud, in un contesto regionale da stimolare e rivitalizzare e, allo stesso tempo, da contrastare rispetto al rischio di un suo ripiegamento centralistico e scarsamente attento alle dinamiche policentriche.