Francesco Balucani
Termina 0-0 l’incontro disputato oggi pomeriggio allo stadio Enzo Blasone tra Foligno Calcio e Arzanese. Sintetizzare novanta minuti di tale risma – privi di qualsivoglia momento scenico o anche solo apprezzabile – diventa, in realtà, piuttosto semplice. In fondo, quando sono le partite casalinghe ad essere prese in considerazione, si ripete sempre il medesimo concetto: malgrado le ottime individualità, la squadra umbra mostra notevoli limiti strutturali, che gli impediscono di imbastire azioni di particolare pericolosità. Nessun lancio risolutore di Borgese ha permesso alla truppa di De Petrillo di conquistare tre fondamentali punti in chiave salvezza, né tantomeno alcuna punizione di Antonio Gaeta, sebbene a pochi minuti dal termine Aprea, estremo difensore campano, abbia salvato il risultato proprio sul tentativo del fantasista biancoazzurro. I falchetti hanno corso e sofferto – nulla da recriminare sotto questo punto di vista – ma viene da chiedersi se tanta fatica sia sufficientemente ripagata dagli esiti. Dalla parte opposta calma piatta. Partita maschia, certo, ma assolutamente carente di spunti offensivi. Non stiamo certamente analizzando un incontro della massima serie, ma se un addetto dovesse montare tre o quattro minuti di highlights le difficoltà sarebbero insormontabili. La prima – unica su azione – occasione in cui i padroni di casa hanno seriamente rischiato di portarsi in avanti è collocabile al 18’ minuto del secondo tempo, quando Gaeta, dopo un lungo lancio di Fiordiani spizzato da Balistreri, ha incredibilmente calciato fuori da posizione centrale, fornendo al pubblico le condizioni ideali per inveire contro gli dei del calcio. In quest’ultimo frangente di gara gli umbri sembrano acquistare un po’ di brio, ma il risultato è sempre quello: mancare l’appuntamento con il gol e dimostrare totale mancanza di concretezza. Per pochissimo gli umbri non hanno subito la beffa finale. Quando, a pochi secondi dal triplice fischio, Piacenti ha murato la conclusione dell’attaccante campano, si è udito un lungo e generalizzato sospiro di sollievo.
Riportiamo le dichiarazioni di Roberto Damaschi, anche oggi attaccato dalla tifoseria biancoazzurra: “Credo che poco si possa imputare alla squadra per quanto riguarda l’impegno dimostrato. Queste sono partite che si risolvono in una o due azioni. Difficile che si riesca a mettere sotto l’avversario per tutto l’arco dell’incontro. Se Aprea non avesse salvato sulla punizione di Gaeta parleremmo di un’altra partita. Noi firmeremo per salvarci all’ultimo minuto nell’ultima giornata. Questi sono i fatti. Ora dobbiamo rimboccarci le maniche. Sappiamo che ci aspettano quindici giorni di duro lavoro. Piacerebbe a tutti sfruttare meglio le partite di casa, ma evidentemente se la situazione è questa significa che la squadra consta di limiti strutturali che gli impedisce di giocare a dovere. Non posso dirmi contento, ma sappiamo che dovremo soffrire per raggiungere l’obiettivo.”