Giada Martinetti
Gialle, rosse e bianche. Ma soprattutto nuove e abbandonate da ormai più di 20 anni sui binari della stazione ferroviaria di Foligno. Sono queste le principali caratteristiche delle 16 delle 25 locomotive FS E.491 realizzate alla fine degli anni ’80 che, mai utilizzate, attendono ora di essere demolite come le altre 9. Dovevano essere motrici elettriche di nuova generazione, ma qualcuno ha finito inevitabilmente per chiamarle le “25 locomotive assassinate”: la realtà più cruda, in verità, dice che sono stati “semplicemente” bruciati, calcolando l’inflazione, 84 milioni 127 mila e 450 euro. La vicenda è stata denunciata da Jacopo Fo attraverso un video-inchiesta, pubblicata su Youtube, che in pochi giorni conta quasi 5.000 click.
La locomotiva FS E.491 – Le E.491 e le E.492 sono state le due versioni (la prima merci e la seconda viaggiatori) del primo gruppo di locomotori elettrici a corrente alternata monofase a 25 kV costruito in Italia per le Ferrovie dello Stato. Le locomotive vennero prodotte negli anni ’80 da un consorzio denominato TEAM (Trazione Elettrica Alternata Monofase) di cui facevano parte Fiat Ferroviaria e Ansaldo Trasporti, con la presenza di Wabco Westinghouse Italia e Keller. Lo scopo: utilizzare i mezzi sulle linee della Sardegna programmate per l’elettrificazione a corrente alternata.
La storia della E.491 – Negli anni ’70 le Ferrovie dello Stato intrapresero un vasto piano di svecchiamento del materiale di trazione, per il quale vennero convertite a corrente continua le linee a elettrificazione trifase rimaste, progettando di iniziare lo sviluppo di rotabili di trazione che utilizzassero l’alimentazione a corrente alternata alla frequenza industriale standard di 50 Hertz: una vera e propria novità per l’Italia che seguiva l’innovazione ferroviaria attraverso un progetto di trasformazione del sistema di elettrificazione. L’ordine venne emesso ufficialmente il 14 maggio 1983 per una commessa totale di 25 veicoli divisi in due gruppi con rapporti di trasmissione diversi: uno per il traffico pesante (E.491) ed un altro per quello veloce (E.492). Così, a metà settembre del 1986, la prima E.491 venne consegnata per le prove in linea. Mostratisi adatte al servizio sulla tratta laziale di Civitavecchia, le locomotive vennero dunque traghettate in Sardegna ma, nel 1989, il progetto di elettrificazione subì una battuta d’arresto. Tra politica e tagli, l’amministrazione delle Ferrovie dello Stato bloccò infatti i lavori (e la tratta Cagliari-Decimomannu era già stata realizzata) e tagliò ulteriori investimenti, ma nonostante tutto, quando il progetto era stato definitivamente cancellato, proseguirono i pagamenti.
La fine della E.491 – Inattive e accantonate senza aver svolto nessun servizio, le locomotive vennero riportate sul continente per poi finire a Foligno, dove sono ancora attualmente in attesa di rottamazione. I soldi rimasti sono serviti per imbarcare i mezzi e trasportarli a Foligno. 125 miliardi di lire buttati considerando solo che ogni locomotiva è costata 5 miliardi. E, in tutto questo, i sistemi di frenaggio fanno anche cadere l’amianto…
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