A Perugia ci sarà presto via Norma Cossetto, la giovane istriana uccisa nel 1943 e divenuta simbolo dei martiri delle foibe, a cui è già stato intitolato il parco di Madonna Alta. La Commissione toponomastica ha approvato all’unanimità di intitolare una via a questa giovane donna uccisa il 4 ottobre 1943 dai partigiani slavi di Tito ed insignita della Medaglia d’oro al merito civile alla memoria solo nel 2005.
“La storia non va negata, ma va raccontata, in tutte le sue sfumature, perché nel ricordo i morti trovino la giustizia che non hanno trovato in vita” commenta con soddisfazione il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia.
Che ricorda come molte siano state negli anni le richieste che da più parti sono arrivate per intitolare una parte di Perugia a Norma Cossetto. Anche Fratelli d’Italia, assieme alla proposta avanzata dall’Associazione culturale Griffa e sulla scia dell’impegno profuso dal Comitato 10 Febbraio, aveva presentato negli scorsi mesi alla Commissione toponomastica un suo ordine del giorno proprio perché Norma Cossetto “diventi memoria condivisa della città di Perugia”.
Anche il presidente del Comitato provinciale 10 Febbraio, Raffaella Rinaldi, esprime “soddisfazione e commozione per l’approvazione unanime di questa proposta. Che rappresenta un ulteriore tassello nel novero delle iniziative “Una rosa per Norma”, che ogni anno si svolgono il 3 Ottobre in tutta Italia, “per far conoscere la storia ed il sacrificio di questa ragazza, simbolo di tutte le donne ancora oggi oggetto di violenza, discriminazione e sopraffazione”.
“Una ferita, quella delle Foibe e dell’esodo delle popolazioni giuliane, istriane e dalmate – scrivono i consiglieri di FdI – che dopo decenni è ancora dolorosamente aperta e poco conosciuta. Tuttavia – chiarisce Rinaldi – questa complessa vicenda storica non chiede vendetta ma giustizia, non oblio ma ricordo, memoria di un orrore che per troppo tempo è stato giustificato perché toccato ai vinti, agli sconfitti”.
“Questa intitolazione – concludono i consiglieri di Fratelli d’Italia – vuole rendere giustizia a Norma, una ragazza di soli 23 anni che ha avuto la sola colpa di vivere amando profondamente l’Italia; il suo amor patrio non lo ha rinnegato nemmeno di fronte alla morte ed è stato più forte dell’odio dei suoi aguzzini”.