Comunicati Stampa

Focolaio di salmonellosi nelle mense scolastiche, ancora botta e risposta a Bastia Umbra

Non si fermano i botta e risposta tra minoranza e maggioranza sui casi di salmonellosi nelle mense scolastiche bastiole.

Nell’ultimo consiglio comunale la giunta ha respinto la proposta avanzata dai gruppi di Centrodestra – Fratelli d’Italia, Lungarotti Sindaco e Civica per Bastia – di sospendere il pagamento della mensa per le 10 giornate in cui il servizio è stato pesantemente compromesso dai casi di salmonellosi. Una decisione grave e incomprensibile, che ignora i disagi subiti dalle Famiglie.

“La maggioranza Pecci – dicono i consiglieri Stefano Santoni, Francesca Sforna, Paola Lungarotti, Giulio Provvidenza, Catia Degli Esposti e Fabrizio Raspa – ha giustificato il rifiuto con due argomenti deboli e poco credibili: la presenza di utenti morosi, che a loro dire renderebbe inopportuno concedere agevolazioni, e il timore che la Corte dei Conti possa giudicare la misura non motivata. Ma cosa c’entra la morosità con il diritto di non pagare per un servizio chiaramente non all’altezza?Come Centrodestra, abbiamo anche cercato di trovare una soluzione di compromesso ragionevole, proponendo che la sospensione del pagamento fosse applicata almeno alle Famiglie in regola con i pagamenti. Anche questa proposta, di puro buon senso, è stata bocciata! Questo dimostra l’incapacità del Centrosinistra di assumersi responsabilità e prendere decisioni che mettano al centro i Cittadini. A peggiorare la situazione è stata la gestione del servizio nei giorni di emergenza: i pasti sono stati garantiti tramite un sistema di catering, con cibo trasportato dai punti cucina di Perugia e distribuito nei refettori locali. Un servizio inadeguato e pieno di criticità: i pasti caldi, distribuiti anche ad orari variabili, venivano confezionati in contenitori di plastica, sollevando dubbi sulla loro salubrità. Nonostante questi evidenti disagi, gli utenti sono state obbligati a usufruire di questo sistema senza alternative, nemmeno quella di poter portare il pasto da casa”.

“Le accuse a mezzo stampa mosse dalla minoranza – replica la giunta sono ben lontane da un reale interesse per le famiglie e il momento complesso e delicato che hanno vissuto, ma rappresentano l’esempio di come si preferisca scadere nella mistificazione dei fatti a scopo personale, tentando di sobillare paura e malcontento, generando un’irresponsabile disinformazione. L’Amministrazione, come già annunciato in Consiglio Comunale, ha disposto che i pagamenti del servizio non verranno addebitati per le giornate del 10 e dell’11 Ottobre 2024, ovvero i giorni di insorgenza del focolaio in cui non è stato possibile offrire un menù canonico, fornendo un “pranzo al sacco” ai bambini delle scuole. Per tutte le altre giornate, il servizio è stato garantito, seppur in forma differente, adattandosi alla contingenza della chiusura e bilanciando l’esigenza di offrire un servizio essenziale per la quotidianità di molte famiglie e la necessità di farlo nella massima sicurezza possibile. Per quanto concerne le responsabilità della vicenda, l’Amministrazione ha già chiarito che, qualora vengano riconosciute dalle indagini responsabilità dirette a carico del gestore del servizio mensa, non esiterà ad applicare penali e a richiedere ogni misura necessaria a tutela delle famiglie e dei bambini colpiti dalla vicenda. Agire di pancia, prendendo provvedimenti senza che legalmente siano state riconosciute responsabilità significherebbe comportarsi in modo sconsiderato e populista, soprattutto rischiando di causare un danno all’Ente Comunale che graverebbe sui cittadini stessi, qualora tale provvedimento, preso senza certezza, si rivelasse illegittimo”.

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