Cronaca

Fly Volare, Chianella risponde a Ricci “Partito decreto ingiuntivo” | Consigliere Sase si dimette | Aggiornamento

Aggiornamento h 12,03- Colpo di scena a metà giornata per la vicenda Fly Volare-Sase. E’ stato da poco  comunicato ufficialmente da Sase, con una nota stampa, che la compagnia maltese avrebbe restituito la prima tranche di 250mila euro, parte dei 500mila totali di caparra versati dalla società di gestione del San Francesco d’Assisi in agosto per il famoso accordo saltato, sulle nuove 9 rotte da mettere in cantiere con un Airbus 320.

Prende quindi forma il ventilato accordo-riparatore per cui Fly Volare avrebbe offerto in riparazione la restituzione della caparra in due tranche da 250mila euro ciascuna a fronte di un nuovo accordo con Sase su 5 nuove rotte (la prima da/per Milano) da operare con un turboelica da 30 posti, alla firma del quale ci sarebbe stato il primo versamento che a quanto prospetta la nota di Sase sarebbe avvenuto proprio nel pomeriggio di ieri. Ecco il testo integrale inviato da Sase:

“SASE SpA comunica che nella giornata di ieri, martedì 5 dicembre, a seguito dell’avvenuta restituzione di una prima tranche di 250mila euro, è stato raggiunto un nuovo accordo con Blu Jet/Fly Volare. La validità del contratto in essere è stata quindi prorogata al 30 aprile 2018. Se entro tale data la società non effettuerà i voli programmati da/per Perugia, procederà con il versamento dei rimanenti 250mila euro.”


Ce n’è per tutti i gusti nella vicenda di Fly Volare – Sase, ed ogni settimana i nuovi sviluppi ed i colpi di scena aumentano il senso di disorientamento degli osservatori per quella che doveva essere la mossa vincente dello scalo aeroportuale dell’Umbria. Intanto volteggia senza sosta, sopra le piste perugine, il fantasma delle nuove 9 rotte mai decollate, la paura per il deperimento precoce di tutte le altre (che non godono di buona salute, vedi caso Fly Marche), ma sopratutto l’ectoplasma della maxicaparra di 500mila euro offerta in un batter d’occhio, anche un po’ “orbo” alla società maltese e che ora gli isolani non restituiscono alla Sase nemmeno secondo i tempi da loro stessi indicati. Da tempo il Consigliere Regionale Claudio Ricci ha fatto della questione una battaglia politica che è finita proprio oggi in discussione al Question Time di Palazzo Cesaroni.


Fly Volare, extraterrestre portami via… | Sase a ruota libera sui 500mila euro | L’indignazione di Claudio Ricci


Nell’ambito della seduta odierna dell’Aula, aperta appunto con la sessione dedicata al “question time”, proprio il consigliere regionale Claudio Ricci (Rp) ha illustrato l’interrogazione a risposta immediata con cui chiedeva all’assessore ai trasporti, Giuseppe Chianella, circa il “recupero dei 500mila euro anticipati da Sase (società di gestione dell’aeroporto San Francesco di Assisi) a Fly Volare”. Nello specifico, Ricci ha domandato “se alla data del 17 novembre risulta avvenuta, come preventivato, la restituzione da parte di Fly Volare e Sase, della caparra confirmatoria ottenuta per servizi mai svolti”.

Nell’illustrazione dell’atto ispettivo, Ricci ha ricordato che “l’anticipazione, da parte di Sase a Fly Volare, era avvenuta in assenza di adeguate verifiche visto che Fly Volare è poi risultata (stante la diffida di Enac) priva delle due autorizzazioni necessarie per svolgere i servizi aerei. Il 14 novembre 2017 ho illustrato un’interrogazione in Assemblea legislativa e mi fu riferito che Fly Volare aveva manifestato la volontà di restituire la cifra mentre invece già il 3 novembre (dieci giorni prima) il legale della Sase aveva attivato il recupero coattivo. Arriviamo quindi al 30 novembre, data in cui dovevano essere restituiti i 500mila euro. Cosa non avvenuta. In questa situazione ci sono certamente delle leggerezze, degli aspetti poco chiari e anche un ambito in cui si è cercato di diluire le informazioni che invece andavano fornite più chiaramente sia in sede di Commissione consiliare che in sede di Assemblea legislativa”. 

Notificato il decreto ingiuntivo, Regione monitora

L’assessore Chianella ha risposto che il 4 ottobre c’è stata la risoluzione del contratto e la richiesta di restituzione del deposito cauzionale. Il 10 novembre FlyVolare ha manifestato la volontà di restituire la somma e di risolvere il contratto. La restituzione doveva avvenire entro il 30 novembre, ma ciò non è successo. Il 2 dicembre è stato notificato il decreto ingiuntivo per la restituzione e non si escludono ulteriori azioni da parte di Sase. La Giunta regionale, così come gli altri soci di Sase, sta seguendo la vicenda affinché questa vicenda si concluda. Seguiamo attentamente la questione, che dovrà concludersi con la restituzione dei 500mila euro”. 

Ricci ha replicato annunciando che “questo sarà il mio ultimo intervento su questo tema. Ritengo di aver svolto la mia attività di controllo e proposta sugli atti della Giunta e ringrazio l’assessore per le informazioni fornite. Prendo atto che la somma ad oggi non è stata restituita, come invece era stato assicurato. Quando tutti i fondi saranno restituiti essi dovranno servire a stipulare accordi con compagnie aeree solide, in grado di fornire davvero servizi ai viaggiatori e di attrarre passeggeri e turisti in Umbria”. 

La novità dunque delle ultime ore, a parte la risposta tenue dell’assessore Chianella, è che il 2 dicembre è stato presentato il Decreto ingiuntivo per la restituzione dei 500mila euro. Quanto l’operazione sia foriera di sviluppi positivi si vedrà entro tempi, al momento, non facilmente quantificabili. La netta sensazione, anche  di chi un po’ simili vicende le pratica per mestiere, è che quando si arriva alle carte bollate, la procedura giuridica  inizia un percorso tortuoso in cui chi ha tutto da perdere è proprio colui che reclama giustizia. Ma su questo, come detto, non è ora di facile previsioni.

Si dimette consigliere Sase

In casa Sase nel frattempo il clima è sicuramente precipitato verso il “nuvoloso con rovesci attesi”. Sembrano essere confermate le dimissioni, anticipate nei giorni scorsi dalle colonne del Corriere dell’Umbria, del consigliere di amministrazione Umberto Golinelli, a quanto pare per un vistoso disaccordo con il CdA sul modo di trattare la vicenda, essendo stato proprio lui l’artefice primario dell’accordo con Fly Volare.

Come è noto i maltesi, allo scadere di uno dei molti appuntamenti dati alla Sase, avrebbero tentato di rinegoziare l’affare perugino con l’avvio di 5 rotte da operare con aeromobile da 30 posti circa e da accompagnare alla restituzione di una tranche della caparra pari a 250mila euro. Un tipo di offerta commercialmente non proprio  appetibile di questi tempi, ma sopratutto una soluzione in cui il cerino sembra sempre rimanere in mano alla solita Sase che, appare evidente ormai, non sa più come sbrogliare la faccenda se non procedendo  con il decreto ingiuntivo del 2 dicembre. Un po’ come l’elefante nel negozio di cristalleria.

Esercitazione di emergenza

E così in balia degli eventi, nel frattempo è prevista per domani, tra le ore 14.00 e le ore 18.00 circa, una esercitazione di emergenza, programmata da Sase che aggiunge in una sua nota, “L’esercitazione sarà un’importante occasione per testare l’efficacia delle modalità e delle tempistiche di intervento e la corretta comunicazione tra i vari Enti impegnati nelle operazioni di soccorso“.

L’esercitazione dovrebbe fare parte delle operazioni di verifica che l’Enac sta effettuando sullo scalo perugino in attesa della conferma dell’autorizzazione al San Francesco d’Assisi in base ai nuovi regolamenti europei.

Ma il vero colpo di scena finale è che qualcosa si starebbe muovendo in ambito Corte dei Conti, dove nei giorni scorsi è arrivata la segnalazione del combattente Claudio Ricci che non si è limitato alla sola magistratura contabile, ma che ha anche proseguito verso le scale della Procura della Repubblica.

A pensar male si fa peccato, ma a volte…