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Flussi turistici, aumentano ancora presenze a arrivi in Umbria. La soddisfazione dell'Ass.re Bracco

“Due dati balzano agli occhi oggettivamente: il primo è che l’umbria conferma la sua ascesa nei numeri delle presenze e degli arrivi rispetto al 2010 ed il secondo è che l’aumento riguarda sia gli stranieri che gli italiani”. Fabrizio Bracco, assessore regionale al turismo, commenta con una non troppo nascosta soddisfazione le tabelle elaborate dall’Osservatorio regionale per il turismo relative al movimento del settore nel periodo gennaio-luglio di quest’anno. L’umbria ha superato il milione e duecentomila arrivi per un totale di circa tre milioni e trecentomila presenze. “Questo significa un aumento del 6,78 per cento negli arrivi e del 6,28 per cento nelle presenze, continua Bracco. Gli stranieri in questi primi sette mesi dell’anno sono aumentati dell’11,63 per cento con il 7,78 per cento di presenze in più. E’ cresciuto dunque il numero dei turisti. La sola variazione negativa relativa agli stranieri riguarda le presenze nel comprensorio spoletino che però fa registrare un buon aumento nelle presenze (7,84 per cento) e complessivamente (quindi includendo i turisti italiani) nel periodo gennaio-luglio aumenta sia nelle presenze che negli arrivi con percentuali molto significative. Gli stranieri si sono fatti sentire in molti comprensori umbri, con picchi particolari registrati nell’Amerino ed in Valnerina (oltre il 28 per cento di aumento) e nel Tuderte (più 21 per cento). Saldo lievemente negativo invece per gli arrivi nel comprensorio ternano che chiude con l’1,26 per cento in meno degli arrivi dovuto soprattutto ad una flessione di arrivi e presenze italiane. “Attendiamo adesso i dati del mese di agosto, afferma l’Assessore Bracco, però dopo il mese di giugno assolutamente straordinario, al pari di gennaio, anche luglio ci ha regalato numeri molto positivi. Non era affatto scontato, visto il periodo di crisi italiana europea e mondiale e visti i continui annunci e le manovre economiche che sicuramente, oltre ad impoverire gli italiani, hanno anche un effetto deterrente in chi deve organizzare le proprie vacanze. Mi pare però che la variegata offerta turistica dell’Umbria, che coniuga ambiente e paesaggio, enogastronomia e tradizioni, arte e cultura e le grandi e piccole manifestazioni che si svolgono nel nostro territorio in tutto l’arco dell’anno, regga bene sui mercati nazionali ed internazionali. Ciò, conclude Bracco, si deve anche all’impegno di tutti gli operatori turistici che insieme alla Regione e agli altri enti locali (comuni e province) stanno cercando di calibrare sempre meglio l’azione di promozione turistica, coniugando qualità del territorio con offerte economiche competitive in un mercato difficile come l’attuale”.