Saranno la redazione di una proposta di regolamento comunale e l’organizzazione di una iniziativa pubblica entro fine ottobre (con Regione, Usl Umbria 1, Arpa, associazioni agricole, mondo ambientalista etc.) le prossime tappe del lavoro che porterà all’approvazione definitiva in Consiglio comunale della nuova disciplina in materia di utilizzo dei prodotti fitosanitari nel territorio di Città di Castello.
E’ la conclusione cui sono giunti i lavori della commissione “Servizi e Partecipazione”, riunitasi ieri sera (giovedì 5 ottobre) alla presenza degli assessori Massimo Massetti e Luca Secondi, dei rappresentanti delle associazioni agricole e ambientaliste e di Arpa Umbria.
Ieri sera un contributo importante è venuto proprio da Arpa Umbria, che ha introdotto nuovi elementi conoscitivi nel dibattito. Riportando i risultati preliminari e non ancora definitivi del monitoraggio di prossima pubblicazione che l’agenzia umbra ha condotto negli anni 2014-2016 in base alle linee guida dell’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale (Ispra), Paolo Fabbriciani ha chiarito che le rilevazioni effettuate non hanno evidenziato superamenti degli standard di qualità delle acque superficiali e di falda nel territorio tifernate e dell’Alta Valle del Tevere. Le analisi, effettuate da tre centraline sul Tevere all’ingresso in Umbria, alla foce del Sovara e nel territorio comunale di Perugia e con alcuni campionamenti annuali, hanno registrato tracce di prodotti fitosanitari, che sono risultate comunque nella norma.
“Con la presentazione della mozione per il nuovo regolamento in consiglio comunale abbiamo compiuto un atto di grande responsabilità, che ora va tradotto in fatti concreti con la redazione di una disciplina che salvaguardi la salute pubblica e l’ambiente e sia la meno impattante possibile su chi lavora con professionalità e senso di responsabilità nel settore agricolo”, ha detto Gaetano Zucchini (Pd), nel ricordare il lavoro della collega Francesca Mencagli sul documento e nel tratteggiare la road map dei lavori della commissione a partire dalla formulazione di proposte scritte da parte di tutti i soggetti partecipanti ai lavori, sulla base del regolamento di Citerna nell’ottica di una uniformità di vallata. “Salute e ambiente sono fondamentali, ma anche conto economico di chi lavora in agricoltura”, ha sottolineato Cesare Sassolini (FI), che ha indicato l’esigenza di dettare “regole semplici, maggiormente controllabili, che diano più sicurezza”.
Sauro Rossi (Cia) e Carlo Biondini (Coldiretti) hanno sottolineato che gli agricoltori sono tenuti alla formazione obbligatoria e sottostanno a controlli particolarmente incisivi sull’utilizzo dei fitofarmaci, in un contesto come quello altotiberino, all’avanguardia nell’innovazione tecnologica e punto di riferimento internazionale nel settore, mentre Luca Stalteri (Pro.Bio) ha evidenziato la crescita dell’agricoltura biologica e la necessità di intraprendere iniziative, anche attraverso il regolamento comunale, che permettano di rendere efficaci gli investimenti della Regione in questa tipologia di coltura. Luca Nocentini e Alessandro Zangarelli (Comitato per la difesa della terra Valtiberina) hanno ribadito la necessità che la nuova regolamentazione passi per il confronto con la Regione, anche sulle incongruenze in merito al recepimento del Piano di Azione Nazionale sui prodotti fitosanitari, e hanno sottolineato l’importanza di informare la collettività, chiamando in causa l’Usl Umbria 1, “dalla quale – hanno detto – deve venire una voce autorevole sull’impatto dei prodotti fitosanitari”. Nicola Venturini (Progetto Valtiberina) ha depositato una bozza aggiornata di regolamento, che tiene conto di aspetti specifici come l’effetto deriva, le barriere e la cartellonistica, invitando a non sottovalutare i dati sulla presenza di fitofarmaci rilevati dall’Arpa.