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Fisco, Umbria regione con meno rischio evasione fiscale

L’Umbria è la regione italiana dove il rischio evasione fiscale è meno grave. A stabilirlo è un’indagine pubblicata oggi dal Sole 24 ore.
L’analisi si basa sul confronto tra i consumi delle famiglie misurati dall’Istat e i redditi dichiarati al Fisco. Che per l’Umbria differiscono 12,5%. Divario che invece sale al 45,7% per la Calabria dove il rischio evasione è considerato il più alto d’Italia.

Sono 183.910 i servizi forniti ai contribuenti umbri nel corso del 2013 dall’Agenzia delle entrate: vanno dall’attribuzione del codice fiscale e della partita Iva, alla compilazione e invio della dichiarazione dei redditi, alla registrazione dei contratti di locazione sino all’assistenza in materia di agevolazioni fiscali. Un comunicato dell’Agenzia spiega che il servizio più richiesto in Umbria è stata la registrazione di atti privati (come i contratti di locazione o i preliminari di vendita), con 41.378 operazioni. Seguono l’assistenza per comunicazioni e preavvisi relativi a dichiarazioni dei redditi irregolari o inesatte (25.940 servizi erogati) e le 18.258 pratiche lavorate per il rilascio del codice fiscale o della tessera sanitaria.
5.480 cittadini sono stati aiutati, invece, nella compilazione e trasmissione telematica della dichiarazione dei redditi e 2.012 pratiche sono state lavorate per il rilascio della partita Iva. Tutto questo mentre – riferisce ancora l’Agenzia delle entrate – si fa strada tra i contribuenti anche l’uso del canale telematico: nel 2013, sono state richieste 5.365 abilitazioni ai servizi on line.
Infine, l’attività di lavorazione e liquidazione delle istanze presentate dai contribuenti umbri ha consentito l’erogazione di circa 28 mila rimborsi (tra Irpef, Ires, Iva ed altre imposte minori, quali imposta di registro e tasse di concessione governativa), con la restituzione di quasi 120 milioni di euro. Di questi, oltre 98 milioni di euro sono stati destinati ai rimborsi Iva, ripartiti tra 1.447 professionisti e imprese. I rimborsi Irpef alle persone fisiche sono stati destinati invece a oltre 23 mila contribuenti, per un totale di 15,1 milioni di euro.