Ad un anno di distanza dall’annuncio del trasferimento e dal conseguente sciopero davanti allo stabilimento gli ex dipendenti della ex Fisadorelli hanno scritto una lettera aperta di ringraziamento a “tutti coloro che hanno dato loro supporto, sostegno e solidarietà in occasione di quel presidio (iniziato il 18 ottobre) e nell’evolversi della loro vicenda lavorativa”.
Era il 15 ottobre 2021 quando, dopo voci sempre più incalzanti smentite dalla proprietà sino all’ultimo minuto, veniva comunicato alle maestranze della ex Fisadorelli (oggi IndustriaUmbra) la chiusura dello storico sito produttivo di Città di Castello, con il contestuale trasferimento dell’azienda nell’opificio di Fossato di Vico (a circa 80 km di distanza), già nelle disponibilità di IndustriaUmbra spa, nata tramite fusione della Brefiocart spa di Sigillo e della tifernate Fisadorelli spa.
A nulla erano valse le decise proteste e negoziazioni di sindacati e dipendenti, che hanno visto svanire in pochi giorni le loro sicurezze, “sentendosi traditi – si legge nella missiva – da coloro a cui avevano sempre dedicato massimo impegno, fiducia e riconoscenza, con un senso di appartenenza che hanno visto calpestare in nome di una scelta unilaterale e mai condivisa”. Nessuno dei lavoratori si sognava infatti di dover fare tutti i giorni il tragitto Castello-Fossato andata e ritorno (circa 160 km quotidiani). “I datori di lavoro, con certezza e arroganza, davano per scontata la possibilità di poter disporre dei propri dipendenti come si fa con un semplice macchinario, o bancale di cartone”.
“La dignità e il sano orgoglio ancora per alcuni non hanno prezzo e non possono essere comprati” sottolineano tutti gli ex dipendenti che, allora, chi subito e chi dopo poche settimane, hanno rassegnato le proprie dimissioni “dinanzi allo stupore e alla ‘rabbia’ della proprietà, che vedeva il suo irriverente piano di delocalizzazione scoppiare come una bolla di sapone”. Per fortuna tutte le maestranze sono state ricollocate, a tempo indeterminato, presso altre importanti realtà produttive del Tifernate (Cartoedit, Grifa, Treemme di Migliorati, Scatolificio Saico, Wood Line, Rama Packing, Alca, Scatolificio Gasperini, Cmc Spa, Cts Grafica e Altomsrl, Grafiche Sabbioni e Tiber Targhe), “grazie alla solidarietà e lungimiranza di imprenditori – aggiungono – che ancora credono nella nostra città e considerano i propri dipendenti come una risorsa e non come mero fattore impersonale della produzione”.
Citando il detto, “quanto mai vero in questo caso, ‘Chiusa una porta, si apre un portone…’”, gli ex dipendenti hanno voluto fare un sentito e sincero ringraziamento alle Organizzazioni sindacali (in particolare ai Sigg. Enrico Bruschi e Francesco Bonini), alle Istituzioni (in primis il sindaco Luca Secondi e il consigliere regionale Michele Bettarelli), ai concittadini tutti che li hanno sostenuti e in particolar modo ai nuovi titolari e colleghi di lavoro, “per aver consentito loro di riacquisire un lavoro dignitoso e soprattutto la possibilità di vivere, senza sconvolgimenti, la quotidiana vita familiare”.