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Firmata la convenzione per il restauro del Tempietto / foto

Un contributo di 64mila euro in due anni per finanziare gli interventi di restauro e di manutenzione del Tempietto di Campello sul Clitunno. È questa la cifra che sarà messa a disposizione da Meccanotecnica Umbra che stamani, giovedì 19 febbraio, ha sottoscritto la convenzione con il ministero dei Beni e delle Attività Culturali. L’azienda di Campello, specializzata nella produzione di tenute meccaniche per i settori automotive ed elettrodomestici, è nata in Umbria circa 50 anni fa e qui è ancora fortemente radicata. A partire dal 2000 Meccanotecnica ha saputo posizionarsi anche nei mercati esteri dove maggiore è lo sviluppo economico e dove ha trovato importanti sbocci commerciali.

A sottoscrivere la convenzione, durante una breve cerimonia nella sede del Comune di Campello, sono stati il presidente di Meccanotecnica Umbra Alberto Pacifici e il soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell’Umbria Anna Di Bene. “Alberto Pacifici – ha detto la Di Bene – si è proposto per finanziare il restauro di uno dei monumenti più significativi dell’Umbria, tanto da essere inserito nel 2011 nel circuito dei siti Unesco. Una disponibilità cosi diretta e chiara è stata molto emozionante e dimostra l’amore del presidente Pacifici per l’arte e per suo territorio. Il contributo sarà impiegato per interventi di restauro, di consolidamento del tetto e dei paramenti murari e per la revisione degli impianti illuminazione”.

Il Tempietto, che si trova lungo la vecchia Flaminia, ha l’aspetto di un tempio corinzio la cui origine – è detto nel testo della Convenzione che è stata sottoscritta – è da collocarsi tra il IV e il VI secolo d.C. Probabilmente è sorto sullo stesso luogo di un tempio di culto pagano tra quelli dedicati al dio Clitunno. L’edificio è composto di due piani e di un’area verde di pertinenza.

Oltre ai firmatari dell’accordo, erano presenti alla cerimonia la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, il capo di gabinetto della Prefettura di Perugia Salvatore Grillo, in vece del Prefetto, e il sindaco di Campello sul Clitunno Domizio Natali che ha fatto gli onori di casa. “Per Campello questa è una giornata importante – ha sottolineato Natali – un nostro illustre concittadino dona infatti una cifra importante per il restauro di un monumento preso a modello nei secoli da illustri architetti e artisti. Pacifici ha creato negli anni una delle imprese più importanti del territorio che dà lavoro a centinaia di famiglie e che, in tempo di crisi, pur aprendosi al mondo, continua a lavorare nel nostro territorio. Vorrei cogliere questa occasione per sottolineare che un monumento così importante non può essere lasciato chiuso ma merita di diventare un bene fruibile di cui si possa godere”.

A tal propositi Alberto Pacifici nel suo intervento ha dato la disponibilità ad un ulteriore sostegno che vada nella direzione della valorizzazione di questo importante sito storico e architettonico il cui interno al momento non è accessibile. “Siamo consapevoli di avere una responsabilità sociale – ha rilevato Pacifici – la nostra azienda per la sua stessa dimensione non può non avere un ruolo sul territorio che la ospita da molti decenni. Vogliamo lavorare di più con le scuole e sul fronte della formazione. Siamo disponibili, al di là dell’intervento di restauro, a contribuire ulteriormente per consentire la riapertura al pubblico del Tempio del Clitunno e per valorizzare in questo modo il riconoscimento ottenuto dall’Unesco”.

A concludere la cerimonia è stata la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, “Penso che Alberto Pacifici – ha concluso – abbia sempre avuto una visione sociale dell’azienda come luogo di sviluppo e di benessere per l’intera comunità. La scelta di oggi rientra in questa visione ed è in linea col tratto umano di Pacifici che voglio ringraziare per il suo contributo a questo restauro, ma anche per avere insieme ai suoi soci, alla sua famiglia e ai collaboratori saputo internazionalizzare e consolidare l’azienda. Vorrei infine ricordare che anche nella prossima programmazione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale – così come avvenuto nella vecchia programmazione – sarà prevista una quota da destinare alla valorizzazione dei bene del nostro territorio che vanta una quota rilevante del patrimonio storico artistico italiano”.