Rendere più efficienti ed efficaci gli interventi di soccorso, recupero e trasporto sanitario e non sanitario, in ambiente montano, ipogeo ed in ogni altro ambiente ostile ed impervio nel territorio regionale, tramite una stretta collaborazione tra la Centrale operativa 118 e il Soccorso Alpino e Speleologico Umbria. Questo l’ obiettivo della convenzione tra Regione Umbria e Soccorso Alpino e Speleologico Umbria, i cui contenuti sono stati illustrati dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e dal presidente del SASU, Mario Guiducci, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta stamani a Palazzo Donini a Perugia, presenti anche il direttore regionale Emilio Duca, i due vicepresidenti Matteo Moriconi e Eugenia Franzoni, il direttore della Centrale Operativa Unica regionale “118”, Mario Capruzzi.
“Questa convenzione – ha detto la presidente Marini – è di particolare importanza perché consente al nostro servizio di urgenza ed emergenza 118, ed al servizio di elisoccorso, di avvalersi delle specifiche professionalità e competenze del corpo del Soccorso alpino, soprattutto per quegli interventi di soccorso alla persone in condizioni difficili, se non estreme. Inoltre, grazie alle risorse che mettiamo a disposizione il SASU potrà continuare a svolgere la sua attività di formazione e di allenamento dei tanti volontari che lo compongono, e potrà rinnovare la dotazione di mezzi ed attrezzature particolari, e necessarie per questo tipo di interventi”.
“La nostra associazione è particolarmente grata alla Regione Umbria – ha affermato il presidente del SASU, Guiducci – perché questa convenzione non soltanto rappresenta un importante riconoscimento alla nostra attività, svolta in Umbria da 75 tecnici, tutti volontari. Grazie a queste risorse, infatti, oltre a garantire la collaborazione che ci è richiesta, potremo rinnovare e potenziare mezzi e attrezzature del Corpo, proseguire la necessaria attività di formazione”.
La convenzione, che avrà una durata di 5 anni, prevede la collaborazione del SASU per gli interventi di soccorso in ambienti impervi e ostili compresi nel territorio regionale o, quando richiesto e necessario, in quello di regioni confinanti sulla base di opportuni protocolli operativi concordati con le strutture competenti e in appoggio agli equipaggi sanitari.
La Regione Umbria si impegna a sostenere anche dal punto di vista finanziario (il fabbisogno complessivo annuale è stato individuato in 150 mila euro) l’attività del Soccorso alpino e speleologico Umbro del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (CNSAS), sulla base del presupposto che il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino rientra, ai sensi della Legge 225/92, tra le componenti operative nazionali del Servizio nazionale della protezione civile, svolgendo, anche sotto tale profilo, attività di previsione, prevenzione, soccorso e superamento delle prime fasi di emergenza. Di conseguenza, senza alcun onere, sarà consentito ai soci del “SASU” l’accesso e l’uso dei supporti tecnici orto-cartografici della Regione, così come base dati, elaborazioni e consulenze regionali.
Il SASU si impegna a diffondere come numero unico di chiamata il 118 su tutto il territorio di competenza della Regione Umbria e la Regione diffonderà con idonee iniziative l’attività del Soccorso alpino.
Relativamente alle prestazioni di intervento, la convenzione fa un distinguo tra quelle a carattere sanitario e non: le prime rientranti nella convenzione, comprendono gli interventi d’urgenza, primo soccorso, soccorso assistito, soccorso avanzato e recupero con o senza personale sanitario, tra cui il recupero ed il trasporto di persone ferite o decedute in ambiente ostile e impervio dal luogo dell’evento alla struttura sanitaria o al mezzo di soccorso indicato dalla Centrale Operativa 118.
Mentre tra le prestazioni di intervento non sanitario rientrano gli interventi di urgenza, soccorso e recupero con o senza personale sanitario, di persone illese minacciate da un imminente pericolo o, in ogni caso, di persone che si trovano in qualsivoglia difficoltà a causa dell’ambiente ostile ed impervio.
Per tutte le operazioni il “SASU” mette a disposizione della “C.O.118” il proprio personale opportunamente addestrato e certificato, per il quali è previsto un periodo di formazione obbligatoria. In particolare, ciò vale per le missioni di elisoccorso, riservate solo a casi di emergenza sanitaria con pericolo di vita e su decisione del medico del 118. Tutte le operazioni sono rese dal “SASU” senza richiedere nessun onere agli assistiti e a favore di tutti i cittadini italiani e stranieri presenti sul territorio regionale.