Lu. Bi.
“Dal mondo del lavoro devono arrivare risposte concrete per l'Ast di Terni” – con queste parole Maurizio Landini, segretario nazionale Fiom Cgil, ha espresso il suo punto di vista sulla difficile situazione che riguarda la compravendita delle acciaierie di Terni. La giornata dedicata ai lavoratori si svolgeva a Piazza della Repubblica mentre nella sala del consiglio comunale andava in scena la seduta congiunta della giunta comunale con quella provinciale per votare un documento condiviso sulla vicenda Outokumpu. “La situazione che c'è a Terni è indicativa di una condizione generale in cui si trova il paese per quanto riguarda il tema del lavoro; è proprio dal lavoro che devono venire risposte concrete e precise” – seguita Landini, intervistato da Paolo Raffaelli. Le parole usate da Landini riecheggiavano anche a Palazzo Spada, più precisamente ricalcando il pensiero espresso dalla governatrice dell'Umbria, Catiuscia Marini: “Terni è una piazza strategica – dice Landini – e non può essere ridotta a caso locale, ma va inserita in un contesto nazionale. Se così non fosse non potremmo difendere la qualità del sito produttivo”.
Il numero uno della Fiom ha poi spiegato il suo punto di vista sul rapporto tra governo e aziende private. “Il governo non si può sostituire alle forme private di investimento, ma deve essere una guida e un punto di riferimento che possa coniugare pubblico e privato. Da parte delle aziende, invece, ci si aspetta più responsabilità. Spesso gli imprenditori denunciano la loro condizione di difficoltà, ma non sono disposti a fare la loro parte”.
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