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Finti carabinieri rapinano due sorelle in casa, una cade dal primo piano per chiedere aiuto

Due uomini, entrambi cittadini italiani, sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto dalla Polizia di Perugia, ritenuti responsabili di una violenta rapina aggravata commessa ai danni di due sorelle lo scorso 17 novembre. Il fermo è avvenuto sulla E45, all’altezza di Pantalla, grazie alla sinergia tra carabinieri e Stradale.

I due malviventi si erano introdotti nell’abitazione delle giovani vittime a Cesena, spacciandosi per appartenenti all’Arma dei Carabinieri. Con il pretesto di dover effettuare accertamenti su presunti illeciti legati alle auto delle donne, sono riusciti a farsi aprire la porta.

Una volta all’interno, i finti militari hanno richiesto alle sorelle la consegna di denaro contante, monili e oggetti di valore, comprese alcune sterline in oro, affermando di dover fare un “inventario”. Dopo poco, però, le giovani si sono insospettite per l’atteggiamento frettoloso e minaccioso dei due, rifiutandosi di consegnare ulteriormente i loro beni.

Il rifiuto ha scatenato la reazione violenta dei rapinatori che hanno aggredito le vittime con pugni e strattoni. Nel caos, una delle sorelle, nel tentativo di divincolarsi e chiedere aiuto dalla finestra ed è caduta dal primo piano dell’abitazione, riportando gravi lesioni con una prognosi superiore ai 30 giorni. Anche l’altra ragazza ha subito lesioni con la medesima prognosi.

Allarmati dalle grida e dalle richieste di aiuto, i malviventi si sono dati alla fuga. Un passante, richiamato dal trambusto, è intervenuto, ha contattato il 112 e, con il proprio smartphone, è riuscito a riprendere i fuggitivi, fornendo un elemento cruciale per le indagini. Le ricerche sono state immediatamente avviate dai carabinieri, che, interrogando le telecamere di lettura targhe, sono riusciti a tracciare l’auto dei malviventi in fuga da Cesena verso sud, lungo la superstrada E45, allertando tutte le forze dell’ordine del territorio.

La svolta è arrivata all’altezza di Pantalla, quando due pattuglie della Polizia Stradale di Todi hanno intercettato e bloccato l’auto, nonostante il disperato tentativo dei due uomini di uscire dalla superstrada per far perdere le proprie tracce. Sottoposti a perquisizione, entrambi sono stati trovati in possesso di tutto il denaro e gli oggetti di valore sottratti, successivamente riconosciuti dalle vittime.

I due uomini sono stati associati prima alla casa circondariale di Spoleto poi, a seguito dell’udienza di convalida, il gip ha confermato il fermo, applicando ad entrambi la misura cautelare degli arresti domiciliari.