Categorie: Cronaca Terni

Finta suora vende cuccioli di cane su internet, ma è una truffa

Luca Biribanti

“Offro in regalo adorabili cuccioloni di alano, razza pura disponibili sia maschietti che femminucce, color nero arlecchino e porcellanato per altre info chiamate Roma (RM)”; inizia con questo annuncio la storia di Anna (nome di fantasia), signora ternana rimasta vittima di una singolare e articolatissima truffa su internet. La donna cercava un regalo per il marito e ha pensato di consultare i tanti siti specializzati in annunci per trovare la razza di cane preferita dal compagno che non era riuscita a reperire nei canili.
Quando la donna si è imbattuta nell'annuncio, ha subito spedito una mail per avere i cuccioli che cercava. La risposta non ha tardato ad arrivare e, con grande sorpresa, la donna ha ricevuto una mail da tale 'suor Marysa', dell'ordine delle “Sorelle della Croce”' con la quale la presunta religiosa scrive di dover andare in Camerun per una missione di evangelizzazione e di dover, per questo, regalare i cani. La mail è scritta in un italiano improbabile, presumibilmente una traduzione fatta online di un testo scritto in un'altra lingua. Eccone un breve estratto: “…il maschio si chiama Denver, mentre la femmina è Kim. attualmente sono 13 settimane di età e ben vaccinati. Sto dando i cuccioli fuori perché è stato recentemente assegnato al Camerun per una visita evangelica”.
Di fronte a queste parole la signora ternana non ha avuto il minimo dubbio sulla buona fede, è il caso di dirlo, delle parole della suora, anche perché, a conclusione della mail, la 'furba' interlocutrice ha inserito un testo per far leva sulla parte più sentimentale della donna.
Sicura di potersi fidare, la ternana inizia a chiedere informazioni su come avere i cuccioli spiegando alla suora di avere già animali, di disporre un ampissimo spazio all'aperto dove i cani saranno trattati con le tutte le cure possibili, inviando addirittura delle foto della sua casa e degli altri animali che possiede. La suora risponde: “Si paga solo il costo di trasporto di 195 euro, se si vuole prendere entrambi i due cuccioli, che vi costerà 340 euro”.
Dunque: 195 euro per prendere un cucciolo soltanto, 340 euro per averli entrambi, soldi che servirebbero per il trasporto degli animali dal Camerun in Italia”.
La signora accetta di pagare il biglietto aereo dei cuccioli e arriva subito una mail di conferma dalla “Pet Airways”, una compagnia che si occuperebbe di trasporti internazionali di animali, con tutti i dettagli del pagamento avvenuto tramite “Moneygram” con tanto di organigramma dell'agenzia di Douala inserito a fine mail. Ai navigatori più esperti e 'maliziosi', forse non sarebbe sfuggito che la mail ha un'estensione gmail.com, cosa assai singolare per un'agenzia che si occupa di trasporti internazionali, che quantomeno avrebbe dovuto avere un dominio proprio.
Anche la formattazione della mail poteva generare sospetti, ma solo per chi conosce il mondo di internet a fondo e ha avuto a che fare, in modo diretto o indiretto, con mail-truffa.
Fiduciosa di poter abbracciare presto i cuccioli, la signora di Terni non si aspettava certo la mail che è arrivata qualche giorno dopo dall'aeroporto di Bristol che annunciava cattive notizie. Le gabbie concordate non sono adatte al trasporto dei cuccioli e saranno necessari ulteriori 640 euro per il noleggio di trasportini a norma. I soldi saranno 'naturalmente' rimborsati al momento della consegna. La signora comincia a capire che qualcosa non va e inizialmente si rifiuta di continuare la 'trattativa' ma, dopo una serie di mail, trova un accordo con la suora: la religiosa avrebbe pagato 500 euro, mentre la ternana le restanti 140 euro.

Qualche giorno dopo ecco una nuova mail con cattive notizie, questa volta dalla (presunta) “Zurich International Airways”. La signora avrebbe dovuto sborsare ulteriori mille euro per l'assicurazione sul viaggio dei cuccioli e le pratiche di passaggio di proprietà. A questo punto la signora capisce definitivamente di essere rimasta vittima di una truffa, per la quale ha perso circa 500 euro: i truffatori hanno abilmente creato una sorta di scatola cinese che costringe il cliente a sborsare soldi su soldi, facendo leva sui rimborsi e sul fatto che, dopo la prima spesa, per pochi euro non si vuole perdere quello che sembra un affare.
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