La Presidente Donatella Tesei sceglie Spoleto per annunciare la ripresa delle attività no covid per tutta la rete ospedaliera regionale, dedicando ampio spazio proprio alla città del festival che, più di tutte, ha pagato lo scotto di aver perso per 8 mesi il proprio ospedale, destinato a combattere la pandemia.
Anche se, confortati dai numeri, si capirà che in questo anno, il San Matteo degli Infermi ha addirittura superato alcune prestazioni sanitarie rispetto allo stesso periodo del 2019, dando così un prezioso contributo anche nell’assistenza sanitaria ordinaria.
La conferenza stampa si è tenuta in diretta streaming sul profilo facebook della Regione Umbria, come per tutte le conferenze sul tema covid.
Tesei “fine covid hospital, ora potenziare e integrare con Foligno”
La governatrice giustifica così la scelta del luogo della conferenza stampa: “Spoleto e il suo ospedale sono state la trincea di questa guerra contro il covid che abbiamo combattuto e ci apprestiamo a vincere grazie anche al contributo di tutti gli ospedali dell’Umbria. Spoleto ha avuto il merito di saper curare al meglio i pazienti affetti da coronavirus e sono tante le mail che la Regione ha ricevuto coi ringraziamenti dei familiari dei pazienti che hanno sottolineato la professionalità e l’umanità del personale sanitario. Attualmente registriamo 2.800 contagiati, 111 ricoverati e appena 15 in terapia intensiva, che ci fanno sperare di poter tornare ad una nuova normalità. Per questo da domattina, con la nuova Ordinanza approvata oggi in Giunta, Spoleto e Pantalla perderanno la qualifica di covid hospital”.
Dopo 8 mesi di silenzio istituzionale, la Tesei si toglie qualche sassolino e attacca quei giornalisti e politici che sull’ospedale hanno fatto una “speculazione esagerata, creato notizie false, fuorviato tanti cittadini…nessuno ha mai pensato di depotenziare l’ospedale di Spoleto. E oggi sono qui per dimostrare che l’impegno preso ad ottobre viene oggi ottemperato. Ci sarà una riconversione graduale alla normalità ma Spoleto tornerà come e meglio di prima. Stessa cosa per l’ospedale di Pantalla con interventi e investimenti utili a garantire servizi di qualità”.
Tesei, la riorganizzazione regionale
E’ la stessa governatrice ad annunciare i numeri dei posti letto covid che rimarranno attivi nei vari ospedali, a cominciare da quelli di Perugia e Terni: “127 posti di terapia intensiva, 62 posti di sub-intensiva, 100 posti per degenza covid. A questi si aggiunge l’ospedale da campo capaci di poter offrire una risposta rapida nel malaugurato caso di una recrudescenza della pandemia. Dunque Città di Castello, Foligno e Branca piano piano ridurranno i propri posti covid” dice al microfono aggiungendo che “a differenza di tante regioni che pur hanno riconvertito diversi ospedali, l’Umbria è riuscita a cavarsela curando i propri malati senza dover ricorrere altrove. Anzi in alcuni casi siamo stati noi ad ospitare malati covid. Via libera quindi per Spoleto ad una serie importanti di investimenti che non venivano fatti da anni, a cominciare dalla certificazione antincendio (scaduta nel 2016), lavori infrastrutturali per adeguamenti sismici e reparto pronto soccorso e l’acquisto del nuovo acceleratore lineare per la radioterapia. Tutto questo per rendere Spoleto all’altezza di potersi integrare con l’ospedale di Foligno, evitando duplicazioni e garantendo le cure a tutti in maniera equa. Foligno-Spoleto sarà il terzo hub sanitario della Regione” dice chiudendo l’intervento
Coletto “Regione bianca tra una settimana”
Il microfono è così passata all’assessore regionale alla sanità Luca Coletto che ha esordito dicendo che “la parola data è stata mantenuta. Ne stiamo uscendo a testa alta con i pazienti umbri curati qui in Umbria”. Sul fronte investimenti annuncia quelli derivanti dalla Delibera 483 (dell’ex Commissario Arcuri) “su cui molto si è speculato la scorsa estate ma che è stata autorizzata per la spesa solo lo scorso novembre”: Quanto al nuovo Psr, Coletto annuncia che si sta pensando a “strutture di eccellenza degne di professionisti di eccellenza. E così sarà per il polo di Spoleto e Foligno”. Durante il momento dedicato ai giornalisti Coletto ha auspicato che l’Umbria “sulla base del dato epidemiologico, possa diventare bianca già tra una settimana“.
Fine ospedale covid, De Fino “come ripartiremo”
Al direttore generale della Asl Umbria2, Massimo De Fino, il compito di relazionare sui tempi di riapertura, sui prossimi investimenti ma anche sull’attività extra covid espletata a Spoleto in questo anno, specialmente nel secondo semestre del 2020 e che ha registrato numeri sorprendenti.
Cominciamo dalla riapertura con De Fino che ha annunciato per lunedì 24 maggio.
“In queste ultime tre settimane (quelle della proroga dell’Ordinanza) abbiamo provveduto a sanificare tutti i reparti e le attrezzature, a verificare le attrezzature, ripristiare i sofwtare, sbloccare gli ascensori non covid, allestire un reparto per la preospedalizzazione e il ripristino della sala gessi. Dunque dal 24 si riprartirà con la chirurgia day surgery che ha già una lista di interventi in programma, l’attivazione di 2 sale operatorie e i primi 16 posti letto”.
A seguire – ma su questo non è stata indicata una data precisa – la chirurgia ordinaria e quella robotica e ortopedia. Fattori legati alla presenza di anestesisti, alcuni recuperati grazie al calo di ricoverati covid in terapia intensiva (attualmente 3), altri dal bando di mobilità (2 i medici assegnati nelle prossime settimane) mentre c’è la disponibilità degli anestesisti di Narni per coprire tre giorni alla settimana (in aggiunta a quelli garantiti dai colleghi di Spoleto).
Più complesso il discorso della riapertura del punto nascita per la carenza, su tutto il territorio nazionale a causa dell’annoso problema del numero chiuso, di pediatri. “Non abbiamo problemi di ginecologi né di ostetriche” ha detto De Fino “abbiamo avviato un concorso per il reclutamento di pediatri, già 2 sarebbero sufficienti a far riaprire il punto nascite. Questo non è un problema solo di Spoleto ma di tutta l’Umbria e della stessa nazione; per il momento assicuriamo i servizi ricorrendo anche ai pediatri a gettone” continua il d.g.
Che poi passa al tema degli investimeni: “abbiamo già speso poco meno di mezzo milioni per opere urgenti connesse alla riapertura, 1,6 milioni sono per la certificazione antincendio, 12 milioni è invece l’ammontare per l’adeguamento sismico di tutto l’ospedale (che potrebbero arrivare dal Pnrr, n.d.r.). Prossimo alla progettazione l’ampliamento del pronto soccorso sia per l’accessibilità delle ambulanze che dell’utenza, l’adeguamento della terapia intensiva che torna da 15 a 6 posti letto. In via di definizione anche l’ascensore dal piazzale della palazzina Micheli al nosocomio, cofinanziato dalla Asl (130mila euro) e dalla Associazione Giovanni Parenzi e Fondazione CaRiSpo” dice De Fino.
Ospedale, le prestazioni extra covid
De Fino ci tiene poi a parlare di cosa è stato fatto nell’anno buio per la pandemia e, aiutato da alcune slide, dimostra, numeri alla mano, che Spoleto “non è stato solo covid hospital”.
“Ai servizi rimasti operativi come il Day Hospital oncologico con 213 ricoveri, la radiologia non covid (rx, eco, mammografia, risonanza), radioterapia, immunotrasfusionale, laboratorio analisi e prelievi e lo screening mammografico, abbiamo mantenuto attivi ben 24 servizi ambulatoriali.
Nel 1° semestre 2020 sono state 137.895 le prestazioni eseguite, nel 2° semestre 154.091 con un incremento di ben 26mila prestazioni. 2.800 gli interventi del Primo soccorso, del Pronto soccorso covid e del pediatrico h12: di questi 2.218 hanno registrato la dimissione degli utenti, 156 sono trasferiti in altre strutture ospedaliere e 363 sono stati ricoverati per covid”.
Sul fronte delle assunzioni la Asl ha “contrattualizzato 122 sanitari (di cui in servizio oggi 91) tra cui 35 infermieri, 40 oos, 4 tecnici di laboratorio, 4 tecnici di radiologia, 18 medici neolaureati, 7 medici specializzandi, 5 medici e 2 biologi” conclude De Fino.
Caparvi (Lega) e Zaffini (Fd’I) “soddisfatti”
In ultima fila sedevano anche due parlamentari che hanno voluto partecipare alla conferenza stampa, i coordinatori di Lega e Fd’I, l’onorevole Virginio Caparvi e il senatore Franco Zaffini.
“Grande soddisfazione per le parole ascoltate dalla presidente, dall’assessore Coletto e dai tecnici” commenta Caparvi “si riconferma quello che si è detto per mesi e cioè che non c’è mai stata alcuna intenzione di smantellare l’ospedale; oggi ci viene detto che sono previsti investimenti per il suo potenziamento, ciò a riprova della serietà della Giunta e delle forze politiche che la sostengono. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i sanitari impegnati a fronteggiare questa pandemia, ma anche quella politica locale che ha stretto i denti in un momento di difficoltà, anche nel mio partito, e che non si è lasciata andare all’autocompiacimento di piazza che non serve a risolvere i problemi”. “Non mi sbilancio sul dettaglio dell’integrazione, è necessaria che si aspetta datanti anni, dobbiamo costituire un terzo polo forte ma anche per poter attrarre persone di fuori regione per parlare di sanità attiva e non solo passiva” conclude il coordinatore leghista.
“Sono soddisfatto per la validità delle informazioni circa il futuro dell’intera sanità regionale con particolare riferimento all’ospedale di Spoleto” dice Franco Zaffini “voglio esprimere il nostro riconoscimento al personale sanitario ma anche a quella politica con la p maiuscola che riesce a prendersi degli impegni e a mantenerli. L’impegno di riaprire tutto è stato mantenuto. Quanto all’integrazione ne parliamo da 20 anni, mai però ci è stato messa mano perché fino a qualche tempo fa quella era vista come una strada in discesa da Foligno verso Spoleto: qualche buontempone, e mi riferisco alla sinistra folignate, sperava di fare di Spoleto una sorta di poliambulatorio. E’ un dato di fatto. Oggi l’integrazione è un fatto certo e il peso sarà paritetico perché entrambi DEA1. Ovviamente non faranno le stesse cose, quello che si farà a Foligno non sarà a Spoleto e viceversa, garantiti una serie di servizi di base per entrambi le comunità. Tutto questo percorso andrà elaborato di comune accordo con le comunità locali; quindi anche con quella spoletina una volta ripristinato il consesso del consiglio comunale” conclude Zaffini.
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