La crisi economica dell’ultimo biennio ha reso evidente che le frodi sui finanziamenti pubblici sono espressione di una minaccia unitaria per la stabilità del sistema sociale e produttivo compromettendo contemporaneamente più interessi economico/finanziari.
Ed è così che il Comando Provinciale di Perugia della Guardia di Finanza ha disposto l’intensificazione delle attività in materia di tutela delle uscite attraverso quello che è stato definito un approccio trasversale alla lotta all’evasione fiscale in generale.
In particolare, le fiamme gialle della Tenenza di Città di Castello su delega della Procura Regionale della Corte dei Conti di Perugia, hanno eseguito accertamenti patrimoniali sul conto di più soggetti imprenditori agricoli facenti parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, che a più riprese hanno indebitamente percepito da parte dell’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AG.E.A.) – contributi pubblici nel campo dello “Sviluppo Rurale” settore “aiuto per il ritiro dei seminativi dalla produzione, generalmente conosciuta come misura “set aside”.
Le modalità operative della truffa prevedevano la creazione ad arte di “falsi documenti” (costituiti da elenchi di liquidazione afferenti campagne agrarie degli anni scorsi) attestanti il diritto – in capo a soggetti complici dislocati sull’intero territorio nazionale – a percepire il contributo relativo a “terreni a riposo” risultati del tutto inesistenti.
La frode ha permesso enormi vantaggi economici negli anni dal 2003 al 2006 a danno delle casse dell’AGEA con la sottrazione di somme per un importo complessivo di circa 27.000.000 di euro già oggetto di indagini penale della Procura di Roma e di altri Reparti della Guardia di Finanza.
Solo una paziente e certosina ricostruzione dei flussi finanziari, ha consentito di individuare i beni patrimoniali di sei soggetti implicati nell’illecito operanti in Umbria che sono stati sottoposti a sequestro fino alla concorrenza della somma di oltre 1.300.000 euro.
Il sequestro eseguito dai finanzieri in più parti del territorio nazionale ha interessato i comuni di Roma, Milano, San Michele di Serino (AV), San Nicola Arcella (CS), Belvedere Marittimo (CS), Scanno (AQ), Cortona (AR), Castiglion Fiorentino (AR) e Alghero (SS).
I beni immobili sequestrati consistono in appartamenti, locali ad uso commerciale e diversi ettari di terreni agricoli, nonché autovetture e conti correnti bancari. Nel corso degli accertamenti è stato anche deferito all’Autorità Giudiziaria uno dei sei soggetti destinatari del sequestro conservativo che per sottrarsi all’esecuzione aveva simulato la vendita di buona parte dei propri beni immobiliari – costituiti da quasi 300 ettari di terreno – per un valore stimato di circa 800.000 euro.