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Finanza, in Umbria anno intenso contro spaccio, usura e furbetti del terremoto | Danni erariali per 88 milioni

Redazione

Finanza, in Umbria anno intenso contro spaccio, usura e furbetti del terremoto | Danni erariali per 88 milioni

In 16 denunciati dalla GdF di Spoleto per l'autonoma sistemazione, Cas illecito per 85mila euro | Il bilancio delle attività in Umbria tracciato durante il 244esimo anniversario di fondazione del Corpo
Ven, 22/06/2018 - 15:19

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Un’attività intensa contro reati come lo spaccio, ma anche l’usura e le truffe dei furbetti del terremoto. La Guardia di finanza ha festeggiato anche in Umbria il 244esimo anniversario dalla fondazione del Corpo tracciando il bilancio di un anno costellato da numerose ed importanti operazioni sia in provincia di Perugia che di Terni.

L’evento odierno è stato preceduto dalla rituale deposizione di una corona d’alloro presso la Caserma “Cefalonia-Corfù”, sede del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Perugia, a commemorazione dei Finanzieri del Battaglione Mobilitato affiancato alla Divisione Acqui, che, nei giorni di incertezza successivi all’armistizio dell’8 settembre 1943, scelsero di difendere ad oltranza le isole di Cefalonia e Corfù dalle truppe tedesche. Il valore dimostrato valse alla Bandiera del Corpo la Medaglia d’Oro al Valor Militare.

La cerimonia a Perugia

A seguire, si è svolta la cerimonia alla presenza delle massime Autorità civili, militari e religiose presso la Sala dei Notari, nel cuore del capoluogo regionale, in linea con la centralità della missione delle Fiamme Gialle e la forte vocazione sociale che connota, oggi ancor di più, la relativa attività, a salvaguardia di fondamentali principi e valori della collettività, come l’uguaglianza, l’equità, la capacità contributiva, la libertà d’impresa e la leale concorrenza nel mercato.

Dopo la lettura dei messaggi del Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno Speciale del Comandante Generale della Guardia di Finanza, il Comandante Regionale Umbria, Gen. B. Antonio Sebaste, ha ringraziato i gentili ospiti, in particolare, Sua Eminenza il Cardinale Gualtiero Bassetti, intervenuto nonostante gli ulteriori impegni quale Presidente della Cei. Il Comandante Regionale, dopo aver rinnovato immutati sentimenti di vicinanza e di solidarietà alla popolazione colpita dal sisma, ha tenuto un’allocuzione, tra l’altro, sottolineando come il quotidiano impegno dei Reparti della Guardia di Finanza dell’Umbria sia quello di attuare al meglio la delicata quanto rilevante missione istituzionale per salvaguardare le libertà economiche, fornire risposte concrete ed incisive alle istanze di tutela dei contribuenti e dei cittadini rispettosi delle regole e favorire la compliance. L’attività a contrasto delle più gravi e dannose forme di evasione, elusione e frode fiscale, degli sperperi di risorse pubbliche, della corruzione, del riciclaggio e delle multiformi minacce della criminalità è, infatti, indispensabile per contribuire ad assicurare le condizioni di giustizia e solidarietà su cui si fonda il patto tra Stato e cittadini ed il perseguimento del bene comune. Di ciò, ha sottolineato il Comandante Regionale, dobbiamo continuare ad essere fieri ed orgogliosi ed a profondere il massimo impegno nell’assolvimento delle funzioni, per contribuire a preservare dalle contaminazioni delle illecite attività, nei settori di competenza, il bellissimo territorio, ricco di storia, cultura e tradizioni, nel quale abbiamo il privilegio e la responsabilità di operare a tutela della collettività.

Il bilancio di un anno e mezzo, segnalati danni erariali per 88 milioni

Ecco il bilancio dei principali risultati conseguiti dal Comando Regionale Umbria nel corso del 2017 e degli ultimi cinque mesi del corrente anno. Sequestrate disponibilità patrimoniali e finanziarie per oltre 51 milioni di euro agli autori di gravi reati fiscali, tra cui articolate frodi all’I.V.A., talune delle quali a carattere ultraregionale e transnazionale. Scoperte truffe e frodi nella percezione di contributi, erogazioni e finanziamenti di diversa natura, di origine sia nazionale che comunitaria, sequestrando beni per oltre 5,7 milioni di euro. Rilevati sprechi o irregolari gestioni di fondi pubblici, con segnalazione alla Corte dei Conti di danni erariali per oltre 88,7 milioni di euro. Riscontrate, nel settore degli appalti pubblici, irregolarità per oltre 34,6 milioni di euro. Denunciati 30 soggetti nell’ambito dell’attività anticorruzione. Sequestrati/confiscati beni mobili e immobili per oltre 6,1 milioni di euro nell’attività di aggressione di patrimoni di provenienza illecita. Denunciati 113 soggetti per traffico di sostanze stupefacenti, di cui 30 in stato di arresto.

Lotta all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Perugia, nell’ambito di attività di polizia giudiziaria (c.d. operazione “good platts”), delegate dalla locale Procura della Repubblica, conseguenti a risultanze di un controllo fiscale, ha scoperto due sodalizi criminali operanti nella commercializzazione di carburante per autotrazione, autori di frodi all’I.V.A. a carattere ultra-regionale e transnazionale, attraverso l’interposizione di società cartiere e/o filtro e mediante l’emissione e/o utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti per circa 350 milioni di euro. Sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria 65 soggetti (di cui 13 tratti in arresto) e 43 società per la responsabilità amministrativa correlata al reato associativo ed alla ricettazione. Eseguito, inoltre, il sequestro di partecipazioni societarie, disponibilità finanziarie, beni immobili e mobili del valore complessivo di oltre 25 milioni di euro.

Il Gruppo di Perugia, nel contesto di indagini di polizia giudiziaria (c.d. operazione “great energy”), delegate dalla locale Procura della Repubblica, conseguenti a risultanze di un controllo fiscale, ha disvelato un’organizzazione criminale, operante nel mercato energetico che, attraverso un articolato meccanismo fraudolento ed il determinante apporto tecnico-giuridico di un professionista del capoluogo umbro, ha incassato i corrispettivi per le forniture di gas ed energia elettrica erogati ad una nutrita clientela, omettendo il pagamento di oltre 20 milioni di euro, dovuto sotto forma di accise, I.V.A. ed altre imposte. Le investigazioni hanno consentito di accertare che l’organizzazione, temendo gli esiti dell’accertamento in corso, aveva operato uno svuotamento di cassa pari a circa 9 milioni di euro simulando contratti di fornitura con una società residente negli Emirati Arabi ma, di fatto, riconducibile ad uno dei promotori dell’organizzazione.

La Tenenza di Gubbio, a seguito di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Perugia, ha accertato una frode fiscale posta in essere da una società operante nel settore del commercio di bancali in legno che, attraverso l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti emesse da cinque società “cartiere”, prive cioè di struttura produttiva, si era sottratta al pagamento delle imposte dovute realizzando violazioni all’I.V.A. per circa 900 mila euro ed alle imposte dirette per circa 4,5 milioni. A garanzia del credito erariale è stato eseguito un sequestro preventivo per equivalente di beni mobili ed immobili per un valore complessivo di oltre 2 milioni di euro.

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Terni, nell’ambito di un’operazione di servizio denominata “grande muraglia”, ha individuato 6 società del settore dell’abbigliamento, gestite da cittadini di etnia cinese che, attraverso un sistema di frode fiscale articolato su turn over biennale delle attività produttive (cc.dd. aziende “apri e chiudi”), avevano evaso le imposte sui redditi per 16 milioni di euro e l’imposta sul valore aggiunto per oltre 1,4 milioni di euro. In relazione alle violazioni fiscali constatate, sono state denunciate 20 persone per reati tributari ed eseguito il sequestro per equivalente di beni immobili, mobili e di disponibilità finanziarie per oltre 2 milioni di euro.

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Terni, nell’espletamento di servizi di controllo economico del territorio, ha rilevato che un’azienda, formalmente qualificata “no profit”, di fatto esercitava una vera e propria attività commerciale, e, quindi, aveva fruito indebitamente delle specifiche agevolazioni fiscali. L’attività ispettiva, che ha riguardato anche due collegati soggetti economici, si è conclusa, complessivamente, con la constatazione di un’evasione delle imposte sui redditi per oltre 4 milioni di euro e dell’I.V.A. per oltre 750.000 euro, nonché individuando 125 lavoratori irregolari/in nero.

Furbetti del terremoto, appalti e rette per minori

La Compagnia della Guardia di finanza di Spoleto, nell’ambito di attività di polizia giudiziaria coordinate dalla locale Procura della Repubblica, ha individuato 16 persone che, approfittando dello stato di emergenza dichiarato a seguito delle forti scosse di terremoto che hanno colpito il territorio umbro nell’agosto e ottobre del 2016, hanno falsamente attestato di risiedere stabilmente ed abitualmente in uno dei Comuni interessati dal sisma, percependo indebitamente circa 85.000 euro di contributi per l’autonoma sistemazione erogati dallo Stato a favore delle popolazioni colpite. Tali soggetti sono stati segnalati anche alla Procura Regionale presso la Corte dei Conti di Perugia per il danno erariale correlato alle somme fraudolentemente percepite ed è stato chiesto all’Autorità Giudiziaria il sequestro preventivo per equivalente di beni e disponibilità finanziarie per il corrispondente importo.

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Terni ha eseguito, su delega della locale Procura della Repubblica, una complessa ed articolata attività di polizia giudiziaria a contrasto dell’illecito affidamento di appalti pubblici e di incarichi professionali esterni. Il servizio si è concluso con la segnalazione all’Autorità Giudiziaria di 49 soggetti, di cui 5 tratti in arresto e 9 destinatari di misure interdittive, in relazione all’aggiudicazione illegittima sia di appalti pubblici che di numerosi incarichi professionali, per un valore complessivo di oltre 9,3 milioni di euro.

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Perugia, su delega della locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’attività di polizia giudiziaria nei confronti di un’associazione per delinquere finalizzata al conseguimento di profitti illeciti in danno di Enti pubblici, attraverso condotte fraudolente nell’esecuzione di un contratto d’appalto di ingente valore. L’attività dava luogo alla denuncia, a vario titolo, per reati fiscali, ambientali e contro la Pubblica Amministrazione, di 12 soggetti – di cui uno tratto agli arresti domiciliari – seguita dall’effettuazione di un rilevante sequestro preventivo per equivalente, finalizzato alla confisca, di partecipazioni societarie, beni mobili e immobili, oltre alla constatazione di consistenti elementi negativi di reddito non deducibili derivanti da fatture per operazioni inesistenti, nonché alla segnalazione di danni erariali per oltre 25 milioni di euro alla Procura Regionale della Corte dei Conti.

La Tenenza di Assisi ha condotto una complessa attività di polizia giudiziaria delegata dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di una importante cooperativa esercente attività socio-educativa in favore di minori che, negli ultimi anni, ha accolto nelle proprie strutture numerosi minori con rilevanti patologie psichiche pur non essendo autorizzata allo svolgimento di attività sanitaria. Per tali prestazioni, la cooperativa ha percepito rette non dovute, a carico delle ASL e dei Servizi Sociali, pari ad oltre 400 euro giornalieri per minore, ben al di sopra di quanto avrebbero dovuto percepire nel mero svolgimento dell’attività socio-educativa realmente autorizzata. Gli autori sono stati denunciati all’A.G. per i reati di truffa ai danni dello Stato e frode nelle pubbliche forniture nonché per l’esercizio abusivo di attività sanitaria. Dopo aver disconosciuto la natura mutualistica, è stata eseguita una verifica fiscale con la constatazione di violazioni all’IVA per oltre 9 milioni di euro, elementi positivi di reddito non dichiarati per circa 2 milioni di euro e la stima di imposte evase ammontanti a oltre 500.000 euro. Eseguito, inoltre, il sequestro di partecipazioni societarie, disponibilità finanziarie, beni immobili e mobili del valore complessivo di 1,5 milioni di euro. Inoltre, i titolari della cooperativa sono stati segnalati alla Procura della Corte dei Conti di Perugia per un danno erariale stimato in oltre 6 milioni di euro.

Lotta alla criminalità organizzata ed economico – finanziaria

Al termine di una complessa attività investigativa svolta in sinergia tra gli specialisti del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Perugia ed i finanzieri dell’U.Ge.C.O. (Ufficio Generale Coordinamento e Organizzazione istituito presso la Procura Generale di Perugia) è stato eseguito un provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca, ex art. 12 sexies del D L. 306/1992, nei confronti di un soggetto calabrese condannato in via definitiva per reato di estorsione e gravato da altri pregiudizi penali anche nel settore del traffico di sostanze stupefacenti. La competente Sezione Penale della Corte di Appello di Perugia, infatti, dopo aver analizzato gli elementi forniti dagli investigatori ed accertato la presenza dei requisiti richiesti dalla normativa vigente, ha disposto il sequestro finalizzato alla confisca di beni mobili ed immobili, di disponibilità bancarie e quote societarie, per un valore complessivo di circa 600.000 euro, affidato ad un amministratore giudiziario.

Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Perugia, nell’ambito dell’attività di servizio denominata “deep cleaning”, a seguito di complesse indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica, ha disarticolato un’associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per oltre 600.000 euro, ed alla bancarotta fraudolenta di società già in stato di crisi finanziaria, che venivano illecitamente depauperate del patrimonio e successivamente condotte al fallimento. Sono state eseguite due ordinanze di custodia cautelare e sequestrati beni per un valore complessivo di 300.000 euro.

La Tenenza di Città di Castello, nell’ambito dell’attività di servizio denominata “usura e casinò” ha svolto investigazioni dirette dalla Procura della Repubblica di Perugia, che hanno consentito di accertare che il titolare di un’attività economica ed il coniuge elargivano prestiti per importi rilevanti ad imprenditori in difficoltà finanziarie, imponendo interessi qualificati usurari, nella misura di oltre il 400%, in ragione della palese sproporzione tra quanto erogato e quanto preteso in restituzione. Le attività esperite hanno permesso di accertare che la coppia, assidua frequentatrice di casinò, per ottenere quanto illecitamente preteso, era solita minacciare anche di morte le proprie vittime, paventandogli addirittura l’intervento della criminalità organizzata. I due soggetti, denunciati anche per minacce, percosse e favoreggiamento, sono stati sottoposti alla misura cautelare dell’arresto. L’attività ha, altresì, consentito di sequestrare assegni per 200.000 euro.

La Compagnia di Terni, nell’ambito dell’attività di contrasto dello spaccio e del traffico di sostanze stupefacenti, ha sottoposto a controllo un cittadino magrebino il quale, alla vista dei militari, si era dato alla fuga, abbandonando la propria autovettura in un parcheggio. Nell’abitacolo del veicolo i militari hanno rinvenuto 5 panetti di hashish, del peso complessivo di grammi 500 e, all’interno del vano motore – nel condotto di aerazione – altri 35 panetti di hashish, per complessivi 3,5 chilogrammi. Il responsabile è stato tratto in arresto.

La Tenenza di Città di Castello, nell’ambito di un’operazione di servizio denominata “easter eggs”, ha disarticolato un’associazione per delinquere dedita alla produzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti. Nel corso delle indagini i militari del Corpo hanno scoperto che il sodalizio criminale si avvaleva di una vera e propria struttura logistica: due immobili, uno in Città di Castello e uno in San Giustino, venivano utilizzati per la coltivazione indoor della cannabis, una rimessa agricola era adibita allo stoccaggio della droga e due appartamenti erano, invece, destinati all’attività di spaccio. L’attività si è conclusa con la denuncia di 16 persone (di cui 5 tratte in arresto e 3 destinatarie di altre misure cautelari restrittive) e il sequestro di 35 piante di cannabis e oltre 4 chilogrammi di sostanze stupefacenti (hashish, marijuana e crack) ad elevata percentuale di principio attivo (THC) che avrebbe consentito di produrre 27mila dosi dal valore di mercato complessivo di oltre 300mila euro. Segnalati, infine, alle competenti Prefetture, 16 clienti/assuntori che utilizzavano social network e chat per pattuire le consegne di stupefacenti.

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