“Sul caso FILS, stante la gravità di quanto sta accadendo, CGIL, CISL e UIL di categoria e confederali hanno inviato una richiesta di incontro urgente alla Regione: il sindacato non si rassegna e porrà in essere, fino all’ultimo, ogni tentativo per evitare che al danno alla città ed ai lavoratori si aggiunga la beffa“. E’ quanto evidenziano in una nota Ivo Ceccarini (Fp Cgil), Adriano Tofi (Fp Cisl), Andrea Russo (Uil Fpl).
“Il sindaco Mismetti, anziché dichiararsi incredulo per le parole del sindacato, – evidenziano i sindacati di categoria – dovrebbe assumersi e far assumere alla propria maggioranza la piena e totale responsabilità delle scelte fatte.
Per mesi il Sindaco ha ripetuto a tutti che il tempo stringeva ma che si poteva ancora salvare la FILS. Da ultimo il 23 agosto, nel suo intervento in commissione. Anche l’Assessore Sigismondi aveva invitato il sindacato a mettere per iscritto una propria proposta di modifica del piano industriale. Di fronte a tali comportamenti, è incredibile pensare che c’è chi ha sempre bluffato, prendendo tempo e pensando che mai i lavoratori avrebbero accettato queste condizioni? Il Sindaco continua ad affermare che l’unanimità dei lavoratori è fondamentale. Se prima di prendere posizione avesse avuto la bontà di incontrare i sindacati, avrebbe saputo che FP CGIL, FP CISL e UIL FPL si erano dichiarate disponibili a sottoscrivere un accordo vincolante per tutti i lavoratori: cosa già comunicata ai consiglieri presenti all’incontro del 30 settembre ed al liquidatore unico della FILS, il quale aveva dichiarato ai sindacati che, di conseguenza, c’erano le condizioni tecniche per la ricapitalizzazione. Neppure è vero – evidenziano i sindacati – che il percorso scelto salvaguarderà i posti di lavoro. Più che una certezza è una speranza: non è lecito domandarsi se la maggioranza, consapevole della propria incapacità di gestire questa società, voglia affidare servizi per milioni di euro a soggetti privati, lasciando che siano questi ultimi a sporcarsi le mani, tagliando i posti di lavoro? La domanda è semplice: il Sindaco condivideva o no il piano industriale da lui voluto? Perché risulta che nel 2017 la società stia maturando quasi 300 mila euro di utili; la rottamazione delle cartelle Equitalia, inoltre, già ha comportato un’ulteriore riduzione del debito di quasi 600 mila euro. Le condizioni tecniche per ricapitalizzare quindi ci sono tutte ma questa amministrazione ha deliberatamente scelto di privatizzare servizi per milioni di euro, anziché rendere efficiente una società pubblica: se ne assuma la piena responsabilità”.