Lu. Bi.
La denuncia era partita dall'ex moglie dell'uomo che, secondo l'accusa, con il suo comportamento avrebbe “compromesso il clima di serenità familiare”. L'operaio ternano infatti era solito trascorrere il tempo libero nel salone di casa sua, guardando film porno e masturbandosi, costringendo la figlia minorenne della compagna a restare chiusa nella sua camera per evitare di assistere allo 'spettacolo'. La giovane, rientrando da scuola, aveva infatti sorpreso precedentemente l'uomo proprio nell'atto di masturbarsi sul divano del salotto. Colto sul fatto l'operaio si era precipitosamente coperto i genitali nascosto di corsa in una stanza attigua. L'accusa di violenza privata non è stata accolta dalla corte che ha assolto l'uomo perchè il fatto non costituisce reato. Nel dibattimento ha prevalso la linea difensiva degli avvocati dell'uomo che avrebbero dimostrato come il loro assistito sia stato in realtà vittima di un complotto da parte dell'ex moglie e della figlia per ottenere ingenti somme di denaro dopo la separazione dei coniugi.
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Film porno e masturbazione in salotto, per il giudice non sussiste reato. Assolto operaio ternano
Ven, 23/12/2011 - 14:19