Dopo Torino, Milano, Bologna e Trento, continua nelle sale cinematografiche di Perugia il tour italiano de Il colore dell’erba di Juliane Biasi Hendel, il delicato road movie su due giovanissime amiche non vedenti. Un’edizione speciale per la sala, con il film che offre un’esperienza sensoriale unica grazie alla costruzione di un vero e proprio “paesaggio sonoro” che rende il film visibile “a occhi chiusi”.
Come nel libro di Saramago, intitolato “Cecità”, e frutto di un lavoro a quattro mani, Il colore dell’erba racconta la storia vera di Giorgia e Giona, due giovanissime ragazze non vedenti in cammino verso l’indipendenza. Non possono vedere ciò che le circonda, ma le paure, le emozioni, gli impegni che la vita impone sono eguali a quelle di tutti i loro coetanei. Una passeggiata da sole fino a un lago diventa una sfida appassionata che le porta a misurarsi con se stesse ed è metafora dell’adolescenza, età rivoluzionaria e delicata in cui si lascia per la prima volta l’uscio di casa per affrontare il mondo in modo indipendente.
Prodotto da Indyca assieme a Kuraj, con il sostegno del Mibact, di Trentino Film Commission, Piemonte Doc Film Fund e Rai 3 (Doc 3) e con il patrocinio dell’UICI – Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, il film è stato presentato in anteprima italiana lunedì 18 gennaio al Cinema Massimo di Torino. Il film è da programmazione in sala con una prima proiezione-evento già dallo scorso venerdì 18 marzo. Resterà in sala da giovedì 24 a mercoledì 30 marzo al Cinema PostModernissimo (Via del Carmine 4). Alla proiezioni di venerdì 18 marzo era presente in sala la regista Juliane Biasi Hendel, la quale ha spiegato che “le protagoniste mostrano come la “paura del buio” riguarda tutti. Il film restituisce questa universalità anche da un punto di vista formale”. In occasione dell’uscita, la regista Juliane Biasi Hendel invita infatti gli spettatori a venire in sala con una benda per coprire gli occhi in modo da godere completamente l’esperienza sensoriale che il film offre.
“Mi piace scoprire nuovi mondi e anche l’adolescenza lo è” ha affermato la regista. “E’ un’età in cui la paura dell’ignoto invade e al tempo stesso spinge a conoscere il mondo. Giorgia e Giona diventano un esempio vivente di come questa paura possa essere affrontata, qualunque sia la sfida, per riscoprirsi ancora più forti”
Juliane Biasi Hendel ha da sempre incentrato il suo lavoro di artista e regista su temi sociali che riguardano soprattutto la devianza e le discriminazioni delle differenze. Fra i suoi film Lezione di fine anno (2007); Oceano Dentro (2009), Muyeye (2012), Voci nel silenzio (2014) realizzati con Sergio Damiani. Nel 2005 fonda la casa di produzione Kuraj con cui ha coprodotto anche questo il film.
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