Filippo Limini, 25 anni di Spoleto, ucciso dopo una rissa fuori da una discoteca a Bastia Umbra. Willy Monteiro Duarte, nato a Roma nel 1999, ucciso a Colleferro fuori da un pub dopo essere intervenuto in difesa di un amico. Due ragazzi giovanissimi, morti entrambi, secondo quanto finora emerso dalle indagini, per futili motivi.
Filippo la notte della vigilia di Ferragosto, al termine di quella che doveva essere una serata di divertimento con gli amici. Willy tre settimane dopo, uscendo dal locale dove lavorava. Questa mattina ai suoi funerali ci sarà anche il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Due ragazzi quasi coetanei. Con storie diverse. Uccisi, presumibilmente, con modalità diverse. Due ragazzi vittime di violenza che ha visto protagonisti altri giovani.
La morte di Filippo è finita sulla stampa nazionale. Picchiato selvaggiamente dal branco e poi investito due volte con la macchina, la prima versione circolata. Una notizia rimasta poi solo di interesse locale quando è emersa la ricostruzione fatta dagli inquirenti.
Una dinamica in parte diversa, sulla base delle testimonianze raccolte, degli interrogatori dei giovani arrestati e dei riscontri dell’autopsia sul corpo della giovane vittima. Una morte scaturita dopo una rissa tra cui gruppi di ragazzi. Alla quale ha partecipato, forse, lo stessa vittima, elemento questo che le indagini devono ancora chiarire.
Tutti ragazzi giovanissimi. Italiani, anche se le famiglie di molti di loro sono originarie dell’est Europa. Così come quelle dei tre ragazzi finiti agli arresti con l’accusa di omicidio preterintenzionale.
Come stranieri sono anche i genitori di Willy, venuti in Italia da Capo Verde. All’esito dell’autopsia, la posizione dei quattro arrestati si è aggravata: l’accusa ora è di omicidio volontario, aggravato dai futili motivi. Colpi ripetuti e violenti hanno provocato la morte del ragazzo.
Due fatti di cronaca differenti per molti aspetti, dunque. Come dimostra anche la diversa gravità delle contestazioni nei confronti degli indagati.
Il caso di Filippo, tuttavia, per quanto emerso già poche ore dopo la sua morte, si è prestato poco al dibattito politico, alla strumentalizzazione in alcuni casi, da qualunque parte arrivasse.
Non così per Willy, ragazzo di colore, ucciso da giovani che hanno manifestato simpatie politiche. Elementi che hanno portato in questi giorni diversi esponenti politici ad intervenire sulla vicenda. Da qui, la diversa risonanza sulla stampa nazionale. Lamentata più volte, in questi giorni, sul web, tanto che la questione è stata trattata anche da bufale.net. In alcuni casi, ancora una volta, con l’intento di darne una lettura ideologica.
Fatti di cronaca, con tanti aspetti diversi. Ma con lo stesso terribile epilogo: la morte di due giovanissimi, per futili motivi. E nessuno dei due ragazzi merita che si speculi sulla loro morte, né che si cerchi giustizia per l’uno, anche nell’opinione pubblica, a scapito di quella per l’altro.