La Federazione italiana beccacciai rivendica il contributo nell'attività che ha portato il Tar della Toscana a respingere il ricorso ambientalista
L’ordinanza con cui il Tar della Toscana ha respinto la richiesta di sospensione del Calendario venatorio proposta dalle associazioni animaliste e ambientaliste fa tirare un sospiro di sollievo ai cacciatori della regione, delle zone limitrofe che vi si recano e cacciare e in generale di quanti temono gli esiti dei ricorsi presentati in altre regioni.
Fibec: altro punto a favore del monitoraggio con il cane da ferma
Per la Fibec (Federazione Italiana Beccacciai) l’ordinanza del Tar della Toscana rappresenta “un altro punto a favore delle attività di monitoraggio svolte con il cane da ferma in Toscana e in Italia”.
In risultato per il quale viene dato atto delle competenze tecniche e giuridiche dei funzionari della Regione, “che hanno saputo costruire valide argomentazioni contro i ricorrenti, così nella sentenza viene sottolineato che la Regione ha presentato ‘plurime argomentazioni di natura tecnico-discrezionale, ovvero per mezzo di studi ed indagini condotte in modo mirato sul territorio regionale'” come recita l’ordinanza. “Sono il merito delle attività proposte e condotte da Fibec / Fanbo dal 2016 – rivendica l’associazione dei beccacciai – e fortemente supportate dall’Ufficio Attività Faunistico-Venatoria della Regione Toscana”.
Il monitoraggio in sei regioni
“Il Tar – commenta ancora la Fibec – ha dato ragione a chi era ed è convinto che per la gestione faunistica, in tutte le sedi, sia necessario avere solidi dati scientifici. La prossima pubblicazione dei dati del monitoraggio nazionale su una rivista di alto livello (“Wintering monitoring of Woodcock Scolopax rusticola on the hunting area in Italy” Tuti M., Rodrigues T.M., Bongi P., Pennacchini P.., Mazzarone V., Sargentini C., in press) è l’obiettivo che abbiamo raggiunto insieme e i cui risultati sono stati favorevolmente giudicati dal Tar”.
“La forza delle argomentazioni regionali – prosegue la nota – si deve al grande lavoro svolto in Toscana e nel resto del Paese ove la Regione Toscana ha promosso il progetto interregionale, in collaborazione con la Fanbo / Fibec, che vede formalmente coinvolte attualmente altre sei Regioni italiane”.
Per l’elaborazione e analisi degli esiti del monitoraggio regionale e nazionale e per garantire la terzietà dei giudizi, il lavoro è stato affidato all’Università di Firenze che ha avuto a disposizione i risultati ottenuti in oltre 40.000 uscite di monitoraggio nel periodo 2016-2022 effettuate da 1.265 monitoratori abilitati.
In Toscana il progetto nel solo 2021 ha coinvolto 142 operatori con 2.968 uscite.
La migrazione preriproduttiva
“Relativamente a quanto affermato dai ricorrenti sull’epoca della migrazione preriproduttiva – viene sottolineato – il monitoraggio colma il vuoto di conoscenze attuale: per l’Italia e la Toscana non esistono pubblicazioni scientifiche a suffragio dell’ipotesi che vedrebbe un suo inizio nella seconda decade di gennaio”.
“In tanti – conclude Fibec – cercheranno di mettere il cappello su questa vicenda, ma la verità è che i nostri dati in Toscana sono risultati determinanti. Noi continuiamo le nostre attività auspicando il coinvolgimento di tutti coloro che hanno a cuore la beccaccia e il suo prelievo sostenibile”.