Il FIA Hill Climb Masters 2018 si è concluso a Gubbio marcando un successo straordinario di entusiasmo e pubblico e incoronando sul podio i vincitori delle quattro categorie: gli italiani Christian Merli, il trentino dell’Osella Fa30 Evo Zy,tek autore anche del miglior tempo assoluto, e Lucio Peruggini, il britannico Will Hall e lo svizzero Roger Schnellmann, mentre la nazionale campione della Nations Cup è il Lussemburgo davanti proprio a Italia e Slovenia.
Il grande evento biennale che celebra il mondo delle corse in salita ha vissuto in Umbria, e per la prima volta in Italia, un weekend esaltante tra agonismo, passione per i motori, momenti d’intrattenimento e senso di appartenenza. Gubbio, capace di dare il meglio di sé, ha saputo ergersi a “capitale delle cronoscalate” sotto la “regia” degli organizzatori del Comitato Eugubino Corse Automobilistiche, la Federazione Internazionale dell’Automobile, ACI Sport e il Comune di Gubbio. Gli eventi del FIA Masters hanno reso protagonista anche l’impareggiabile centro storico medievale, in particolare con la Gran Parata e la presentazione di piloti e nazionali, andata in scena sabato sera da Piazza 40 Martiri a Piazza Grande, con il prestigioso sfondo di Palazzo dei Consoli.
Poi hanno ruggito i motori e lo show si è spostato sul tracciato di 3310 metri immerso nel verde tra la Gola del Bottaccione e il valico di Madonna della Cima, dove Christian Merli ha piazzato la zampata decisiva. Il neo-campione italiano ed europeo, e ora per la prima volta anche medaglia d’oro individuale al FIA Masters, è stato il più veloce in assoluto in tutte e tre le manche di gara sull’Osella Fa30 Evo Zytek, sulla quale si è aggiudicato la Categoria 2 (prototipi e formula FIA), precedendo di soli 7 decimi Simone Faggioli, argento dopo l’oro conquistato due anni fa a Sternberk. Un po’ più staccato dalle due star “azzurre”, terzo posto e medaglia di bronzo per il francese Sebastien Petit.
L’Italia ha poi monopolizzato il podio della Categoria 1, quella delle vetture Turismo/GT rispondenti alla regolamentazioni FIA. Peruggini e la Ferrari 458 GT3 hanno avuto la meglio nel ravvicinato testa a testa con Marco Iacoangeli e la Bmw Z4, in quello che in definitiva è stato il prosieguo dell’infinito duello che li ha visti protagonisti anche nel Campionato Italiano. Per il pilota foggiano tricolore in carica è arrivata la conferma della medaglia d’oro conquistata anche nell’edizione 2016 del FIA Masters in Repubblica Ceca, mentre per il driver romano è arrivato l’argento per 89 centesimi sul veneto Luca Gaetani, medaglia di bronzo sull’altra 458 GT3 in gara.
Nella Categoria 3 (Turismo/GT “open”) agonismo sul filo dei centesimi per i principali attori che, tutti su Mitsubishi Lancer Evo, hanno conquistato il podio, sul quale ha brillato l’oro dello svizzero Roger Schnellmann sulla coppia polacca Michal Ratajczyk (argento) e Szymon Lukaszczyk (bronzo). Copione adrenalinico e distacchi ravvicinati anche nella Categoria 4, dove le monoposto inglesi si confermano e sfrecciano dalla “pista” al podio grazie alla medaglia d’oro finita al collo del britannico Will Hall, primo al fotofinish su Force W H Xtec motorizzata Aer dopo la “pole” ipotetica del sabato. Non riesce la tripletta 6 sei volte campione nazionale Scott Moran, argento per soli due decimi su Gould Gr61x Nme, mentre il bronzo è di Trevor Willis con la Oms 28 Rpe.
Nella classifica a squadre della Nations Cup, che prendeva in considerazione un indice di regolarità piuttosto che di performance pura, il Lussemburgo ha conquistato l’oro grazie alla costanza di Guy Demuth (Norma M20 Fc Judd), Daniele Donkels (Tatuus F.Renault), Canio Marchione (Bmw 320) e Charles Valentiny (Subaru Impreza Sti). Non è riuscita la vittoria casalinga all’Italia capitanata da Fiorenzo Dalmeri, invece, che però, oltre a una pioggia di medaglie individuali, si mette al collo anche quella d’argento delle nazionali e sale sul secondo gradino del podio con Merli, Faggioli, Scola e Cubeda. Bronzo alla Slovenia di Matevz Cuden (Renault Clio Rs), Ales Prek (Honda Civic Type-R), Peter Marc (Mitsubishi Lancer Evo) e Milan Bubnic (Lancia Delta Hf Integrale).
Nella classifica Under 25 dedicata ai giovani talenti europei si è imposta la 22enne promessa delle salite britanniche Matthew Ryder, con la monoposto Empire Evo 2 Suzuki. Ma anche tra i giovani l’Italia ha concluso il FIA Masters di Gubbio con una soddisfazione, quella del secondo posto di Andrea Palazzo, il 23enne pugliese sulla Peugeot 308 Racing Cup.
Altra piazza d’onore per l’Italia è arrivata nella classifica femminile grazie a Gabriella Pedroni, la campionessa italiana di gruppo N al volante della Mitsubishi Lancer Evo con la quale le ha provate tutte per restare almeno in scia della vincitrice Nicola Menzies, la pilota inglese che ha utilizzato al meglio le elevate prestazioni della monoposto Gould GR55B Cosworth.