(Ca. Cer.) – E’ lo ‘spettacolo’ più atteso dagli addetti ai lavori. E' la “Festivalfesta”. Si è tenuto infatti lunedì sera al Palazzo Collicola il consueto incontro fortissimamente voluto da Giorgio Ferrara per festeggiare la fine della kermesse in compagnia del suo staff e degli amici della Fondazione. Un appuntamento al quale anche quest’anno non è voluto mancare il sindaco Daniele Benedetti e il vicepresidente della Fondazione Gilberto Stella. Sotto le volte dello Spazio Umbria alla fine si sono ritrovati in 150 che hanno letteralmente “sparecchiato” la cena offerta dal ristorante San Lorenzo (basti pensare che, fra le altre leccornie, sono spariti 15 chili di amatriciana e 13 di ravioli….).
Alla consolle, il deejay alternava musica a brani di karaoke. A fare gli onori di casa è stato ovviamente Giorgio Ferrara accompagnato dalla sua musa, la moglie Adriana Asti con la quale si è concesso anche qualche piccolo passo di danza. Intorno a loro c’erano tutti, da Nora Guazzotti a Flavia Masseti, Sabina Leoni, Francesca Giannanandrea, Marco Guerini (festeggiatissimo per il suo 50mo compleanno), Francesca Leoncilli, Gisella Zanmatti, Alessandra Comotto, il direttore tecnico Ottorino Neri, Davide Placidi, e ancora i tecnici, le sarte, gli attrezzisti e tanti altri. Una vera e propria famiglia, a guardare l’affetto che si dimostravano l’un l’altro questi protagonisti del festival, destinati a lavorare sempre dietro le quinte. Per ognuno di loro c’è stato un applauso. All’improvviso Ferrara ha chiesto una sedia, l’ha piazzata al centro chiamando intorno a sé tutte le donne per una foto ricordo. “Guardatele, sono fantastiche – ha detto al microfono – adesso capite perché è un Festival di successo? Perché ho loro”. Poi, per non far torto ai maschietti ha chiamato tutti i collaboratori, facendo sedere al centro la moglie. Ne manca uno, ovviamente, il fotografo Ivano Trabalza che con la compagna Neysa, ha raccontato questa incredibile edizione conclusasi con la presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (e il povero Trabalza ne sa qualcosa per gli spintoni e le gomitate che ha preso dagli agenti della scorta).
La serata è trascorsa veloce fino all’alba, anche se le ‘autorità’ hanno abbandonato il campo intorno all’una. Non prima di essersi esibiti in qualche prova. Stella, ad esempio, c’ha provato a far ballare Gisella Zanmatti, ma la sua prova non è stata un granchè: troppo alta (e bella) lei o troppo piccolo lui, chissa? Scatenatissimo il regista Stefano Alleva (campione di incassi con “A piedi nudi nel parco” ), con lamoglie Ewa Spadlo. Se Benedetti, chiamato al karaoke, ha dimostrato di possedere una bella voce (non male anche rauca dell'inossidabile Carlo Rotini), la delusione, clamorosa, è arrivata proprio da Ferrara che sulle note di “My way” è riuscito a far saltare tutti sulla sedia con la povera Asti a scuotere simpaticamente la testa e a coprirsi gli occhi, pur di non vedere quella performance. E sì che Ferrara c’è andato giù pesante con la voce, cercando di imitare anche Sinatra, con la taumaturgica giacca rosa, che lo sfina un pò. L’applauso lo ha ricevuto lo stesso, ma per la direzione di questo 54mo Festival.
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