Maria Angela Bacchettoni
Nell'anno dei festeggiamenti per il 150enario dell'Unità d'Italia approda al Festival dei Due Mondi uno spettacolo che mette in discussione l'aura di romanticismo spesso legata ai movimenti di unificazione nazionale. “Terra promessa – Briganti e Migranti” propone un feroce affresco di quegli anni, squarciati dalla guerra civile. Ci troviamo in Lucania e la vicenda narrata è quella di Carmine Crocco, che da brigante finì per servire la causa Garibaldina, salvo poi diventare capo di un nutrito gruppo di ribelli contro l'esercito sabaudo. La nascita dello Stato Italiano era un sogno partorito dai salotti intellettuali, ma che forse aveva poco a che fare con le reali esigenze di un popolo che chiedeva dignità e il diritto di lavorare la propria terra. Il meridione fu scenario di una grandi devastazioni: masserie bruciate, contadini imprigionati e fucilati al minimo sospetto di connivenza con i briganti, raccolti distrutti e bestiame ucciso. Il bilancio dei morti fu pesantissimo sia per i ribelli che per l'esercito e venne accompagnato da indicibili barbarie che purtroppo segnano tutte le guerre. Alla fine 8 milioni di persone, circa un terzo della popolazione dell'Italia di allora, furono costrette a migrare verso altri paesi pur di sfuggire ad un futuro senza prospettive. Carmine Crocco rimase in carcere per 35 anni. In scena… – continua la lettura e guarda tutta la photogallery
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