Franca Valeri torna sul palcoscenico del Festival dei 2 Mondi e ottiene l’ennesimo successo della sua carriera, lunga 94 anni (li compirà il prossimo 31 luglio). A dispetto dell’età e degli acciacchi di salute – la scorsa settimana, a Panorama, ha smentito di essere affetta da Parkinson e di avere “solo un tremito ereditario” – la più amata delle signorine snob (come dimenticare la milanese Cesira o la popolana romana, sora Cecioni) ha catturato l’attenzione del teatro San Nicolò che alla fine le ha tributato una lunga, calorosa standing ovation. Per l’occasione la Valeri, all’anagrafe Franca Maria Norsa, ha interpretato l’ultima sua fatica teatrale “Il cambio dei cavalli” (regia di Giuseppe Marini) costatale più di un anno di lavoro.
La storia narra di una vecchia signora, intelligente e dalla battuta sempre pronta, del figlio del suo amante ed ex datore di lavoro morto ormai da tempo, e di una giovane disposta a sopportare ogni angheria pur di accalappiare il ricchissimo giovane. La vita di quest’ultimo è a dir poco sregolata (fra impegni di lavoro nel mondo della finanza e nottate trascorse con le escort) ma di tanto in tanto avverte i bisogno di fermarsi, di una sosta (il cambio dei cavalli, appunto) per tornare dalla sua affettuosa matrigna con cui intrattiene solo all’apparenza discorsi superficiali che in realtà scavano nell’intimo umano.
Al fianco della Valeri (la vecchia signora) c’è il bravissimo Urbano Barberini che tiene la scena in modo da far dimenticare allo spettatore gli acciacchi della indomita attrice meneghina. Spumeggiante la prova della bellissima Alice Torriani cui spetta il non facile compito di convincere il rampollo a convolare a (giuste?) nozze. L’intelligente scenografia di Alessandro Chiti consente in poche mosse di cambiare quadro e situazione grazie anche al gioco di luci di Michelangelo Vitullo. Unico neo la fonica che non ha consentito a tutto il pubblico, specie quello del secondo settore, di poter sempre comprendere le battute della Valeri.