Carlo Ceraso e Sara Cipriani
E’ un inizio scoppiettante quello della 55ma edizione del Festival dei due Mondi che stasera alzerà il sipario con l’Opera Il Giro di Vite. A cominciare dalle autorità che prenderanno parte all’evento firmato da Giorgio Ferrara per la scenografia di Gianni Quaranta (che da sola vale il costo del biglietto). Al Teatro Gian Carlo Menotti è atteso l’arrivo di Corrado Passera, fra gli uomini di punta della squadra Monti, che ha accolto così l’invito rivoltogli dal Festival ma anche da qualche caro amico che vive a Spoleto. Passera, a quanto può anticipare Tuttoggi.info, trascorrerà il week end nel comprensorio spoletino ospite di una abitazione privata che è già guardata a vista dalle forze dell’ordine. Ma non è l’unica autorità in programma. Da qualche ora, a quanto confermano dalla Fondazione, è scattata l’allerta per il possibile arrivo del Governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi e per il ministro della giustizia Paola Severino. Hanno dato invece forfait i ministri Gnudi e Ornaghi. Certa invece la presenza del capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto, già presente lo scorso anno alla Prima di Amelia al Ballo.
La generale – la prova generale non ha tradito le attese, con la critica che ha promosso la messa in scena di Ferrara. Alla straordinaria scenografia si uniscono le voci dei cantanti; superbe quelle bianche dei due piccoli protagonisti che sono sembrati solo un po’ troppo statici sul palco. L’orchestra, di soli 13 professori dell’Orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, è diretta dal 37enne tedesco Johannes Debus direttore della Canadian Opera Company di Toronto. Una garanzia anche i costumi affidati ancora una volta alla fantasia e alla magia dello stilista Maurizio Galante. Per il regista Ferrara queste sono le ore più intense, impegnato fra Il Giro di vite, la supervisione del cartellone e….la finalissima degli Europei di calcio Italia-Spagna.
Paura caroselli – fra poche ore si terrà infatti un vertice con il sindaco e la polizia municipale per fare il punto della situazione. Il rischio è che i cortei di auto (attesi anche in caso di sconfitta degli azzurri) possano disturbare gli spettacoli in programma per domenica prossima. Uno in particolare: Le Beatrici di Stefanno Benni fissato al Chiostro di San Nicolò per le 22 (la finalissima, al netto di eventuali tempi supplementari e calci di rigore, finirà alle 22.45). Non dovrebbero esserci invece problemi per il balletto Wiener Staatballett (Teatro Romano dalle 21.15). Come avvenuto in passato c’è la possibilità che il traffico venga chiuso all’altezza di piazza Garibaldi a sud, e di Via Matteotti a nord. Anche se resta l’incognita dei tifosi che con ogni probabilità prenoteranno nei ristoranti del centro che si stanno tutti già attrezzando con i maxischermi.
+50 – intanto la Mostra “Sculture in città”, curata da Gianluca Marziani, sta riscuotendo un buon successo di attenzione fra il pubblico, specie le 21 opere dislocate nelle piazze e vie cittadine. Certo, come sempre avviene, c’è chi non le apprezza e chi ne resta catturato. Ma c’è anche chi stava per combinare un bel guaio: come i due operai che lavorano ad una ristrutturazione di un edificio in via Minervio che le hanno tentate tutte pur di spostare la statua dell’artista Oliviero Rainaldi (Conversazione) al fine di far passare il loro camioncino. Prima con una brugola, poi hanno addirittura tentato di sollevare la statua pensando fosse ‘infilata’ su un perno: gli è andata bene perché Conversazione pesa qualcosa come 350 chili…da restarci sotto! La loro manovra non è passata inosservata e nel giro di poco sono accorsi i vertici di comune e galleria d’arte civica per accertare eventuali danni. Per fortuna nulla di particolare, se non le ‘manate’ degli operai rimaste impresse sul velo di cera che protegge l’opera rainaldiana.
Trova l’errore – a far discutere invece è la massiccia campagna di comunicazione avviata dalla Fondazione sulla base dello slogan “Di Festival ce n’è uno”. Forse per riportare alla memoria quella frase che da bambini si urlava concludendola “tutti gli altri son nessuno”? Voto 2, per un Festival che sulla propria storia, qualità ed eccellenza potrebbe sviluppare ben altri spot. Stando magari attenti anche alla cura della stampa: su facebook infatti gira l’indovinello “scopri l’errore” su una foto di un megaposter dove la data del 29 giugno compare “29 gugno” (guarda la photogallery).
“L’ultima edizione” – non si placa neanche la polemica fra il Festival e Vittorio Sgarbi, dopo lo ‘strappo’ deciso dalla Fondazione e che ha visto il noto critico mollare fendenti nei confronti di Ferrara e del sindaco Benedetti. Sgarbi sabato (alle 18, palazzo Racani Arroni) inaugurerà ugualmente la mostra che registra opere di artisti famosi quali Gillo Dorfles, Gaetano Pesce, Patrizio Mugnaini, Fausto Pirandello, Franco Vitelli, Piermaria Leandro Romani, Michail Misha Dolgopolov e Maria Savino. Tanto per tener alta la tensione, Sgarbi ha rilasciato una nota nella quale dichiara che quella del 2012 è l’ultima edizione del Festival. “Dal prossimo anno non ci sarà più – scrive il critico senza spiegare però i motivi -, avevo pensato di rinunciare già quest’anno ma l’atteggiamento sgradevole e di ingratitudine di Ferrara e Benedetti, mi hanno indotto a portare a compimento anche questa edizione per la quale il festival non ha dato alcun contributo a fronte dei 3 milioni di euro di finanziamenti pubblici e privati”. L’ennesima accusa alla quale la Fondazione ha deciso di non rispondere dopo i comunicati dei giorni scorsi (clicca qui). Raggiunto al telefonino da TO®, il professore ha tenuto a sottolineare che la sua mostra “è patrocinata dal Mibac e dalla Fondazione Roma mentre il catalogo vanta testi del cavalier Mario resca, direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale, e dell’architetto Francesco Scoppola, diretore generale per i beni culturali e paesaggistici dell’Umbria. Insomma, siamo più istituzionali del Festival – conclude ironicamente Sgarbi – pur non avendo avuto un solo centesimo dalle casse pubbliche”. C’è da scommetterci che le scintille non mancheranno, visto che nel ‘fazzoletto’ del centro storico spoletino è praticamente impossibile non incontrarsi. Sgarbi poi anche quest’anno alloggerà all’hotel Clitunno il cui ristorante, il San Lorenzo degli chef Giovanna Tomassoni e Marco Saveri, è di fatto il quartier generale del Festival e luogo anche di public relations.
Vip e cene di gala – conto alla rovescia per gli eventi mondani. La cena di gala post Opera sarà offerta dalla insostituibile Carla Fendi a palazzo Leonetti Luparini (curata dagli chef del San Lorenzo) dove si ritroverà il gotha della Prima. A Spazio Umbria (palazzo Collicola) lo chef Paolo Di Marco del ristorante Il Tartufo è al lavoro per l’altra cena targata Festival, quella riservata agli artisti e maestranze della kermesse e agli spettatori del Giro di vite (prenotazione obbligatoria, costo 25 euro). La cucina umbra continua a dettar banco nelle scelte dei vip. E’ stato così anche per il famoso ballerino Mikhail Baryshnikov che l’altra sera non ha voluto mancare i manicaretti del noto ristorante Il Capanno della famiglia Rastelli. Accompagnato dalla moglie ha scelto frittatina al tartufo, sformatino ai fiori di zucca, Petto d'anatra ripieno di foie gras e semifreddo al pistacchio. Immancabile la foto ricordo con le regine della cucina (nella gallery).
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