Spoleto

Festival, per il Cda Spoleto cala l’asso Monini

Mentre il Festival dei 2 Mondi di Spoleto si avvia a concludere la 66ma edizione con il Concerto di gala di domenica 9 luglio che vedrà Sir Antonio Pappano dirigere in piazza Duomo l’Orchestra Sinfonica del Santa Cecilia di Roma, gli organi statutari della kermesse menottiana si preparano a recuperare il tempo consapevolmente perso per insediare l’Assemblea dei soci e completare il CdA mancante ancora di due membri (che saranno appunto scelti dai soci nell’incontro convocato per mercoledì 12 luglio alle 16 nella sala consigliare del Municipio).

La prima in assoluto che, come anticipato a Tuttoggi dal Sindaco-Presidente Andrea Sisti e dal vice Stefano Lisci, sarà quanto meno aperta alla stampa se non addirittura trasmessa in streaming. Vedremo.

CdA, spunta il nome di Monini. Il dubbio quote rosa

Il Presidente del board (per Statuto è il sindaco pro tempore) è affiancato dall’imprenditore Mauro Luchetti (designato dalla Regione il 21 aprile scorso, 3 giorni dopo l’ultimo board) e la mecenate Maria Teresa Venturini Fendi (il cui impegno è stato riconfermato dal Ministro della Cultura Sangiuliano con decreto pubblicato il 21 giugno).

All’appello quindi mancano ancora due membri (il CdA, per legge non può superare i 5 componenti), scelti dall’assemblea con i 2/3 dei voti favorevoli. A leggere l’ultima determina sindacale, il Cda in carica – nonostante la prorogatio sia scaduta già da settimane – è ancora quello precedente (Sisti, Venturini Fendi, Pompili, Lado e Marzotto).

Se si seguisse la tradizione, i due posti dovrebbero andare al membro designato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto (Sergio Zinni in pole ma non si esclude la nomina del vice presidente, Paolo Feliziani) e da Banco Desio (Stefano Lado).

Da settimane però in città, come aveva anticipato Tuttoggi.info, si rincorre la voce, che oggi trova conferma, che sul tavolo dell’assemblea potrebbe arrivare anche il nome della manager Maria Flora Monini, candidata dalla minoranza del consiglio comunale ma figura trasversale che potrebbe raccogliere consensi anche tra i soci “privati” e “pubblici”.

Un candidatura su cui si sono espressi favorevolmente anche alcuni parlamentari umbri. D’altra parte l’impegno dei Monini nei confronti della città è noto, promotrice di molte iniziative, culturali e sportive, sponsor del Festival ma soprattutto, attraverso la Fondazione di famiglia, impegnata nel mantenere viva Casa Menotti, edificio che si affaccia su Piazza Duomo, già residenza del fondatore del Festival e sempre aperto a iniziative musicali e artistiche di vario genere.

Nei giorni scorsi il Corriere della Sera ha dedicato una lunga intervista alla Monini tutta dedicata alla perla dell’Umbria, Spoleto (qui).

Due comunque i fattori che spingono la politica a presentare un nome nuovo: applicare il principio di rotazione tra i principali sponsor e mecenati sinceramente legati alla città e non di meno al Festival, ma anche colmare il vulnus delle quote rosa, previsto al 30% per gli enti pubblici (le società per azioni sono già al 40%), che la sola presenza della Venturi Fendi non basta a colmare (20%).

“Onorata ma attendiamo gli eventi”

Raggiunta telefonicamente al telefono Maria Flora Monini si è limitata a dichiarare: “sono onorata che si sia pensato al mio nome per una candidatura in seno al Cda del Festival, dove da ragazza ho cominciato a muovere i miei primi passi professionali.

Maria Flora Monini con Luca Marinelli

Credo che con la mia famiglia abbiamo nei decenni dimostrato quanto siano profonde le nostre radici in questa città e quale amore e rispetto abbiamo verso il Festival, per cui posso solo garantire che il mio impegno sarebbe massimo e unicamente rivolto al bene e allo sviluppo della manifestazione. Per il resto attendiamo gli eventi, c’è una candidatura da proporre, da votare e da accettare. Io do ben volentieri il mio placet anche se prima dell’accettazione, per una minima interazione economica corrente tra le due Fondazioni, dovrò formalizzare la rinuncia a tale contributo che il Festival assegna per qualche spettacolo musicale. Non credo che sia neanche potenzialmente un conflitto di interessi, ma scanso equivoci e per garantire la massima trasparenza lo ritengo un atto moralmente necessario. Sarà la Fondazione Monini a farsi carico di questo aspetto”.

Di più Maria Flora Monini non dice, impegnata ad organizzare il long week end che farà calare il sipario sulla 66ma edizione festivaliera. Dopo il Premio “Una finestra sui due Mondi”, assegnato quest’anno all’attore Luca Marinelli, Casa Menotti si accinge ad ospitare un paio di eventi ma anche, stando ai rumor, almeno una autorità di spicco del Ministero della Cultura interessata a conoscere il Museo dedicato al celebre compositore che ogni anno si arricchisce di ulteriori testimonianze anche con l’ausilio di servizi multimediali all’avanguardia.

L’assemblea dei soci

Mercoledì prossimo quindi, a Festival ormai destinato agli annali, sarà la “prima volta” dei 25 soci, 12 dei quali nominati dall’amministrazione comunale (più il sindaco che presiede l’assemblea) ovvero Bernardino Sperandio, Rosanna Mazzoni, Arianna Panetti, Valentina Del Frate e Annalisa Conti, Cristiana Rinaldi, Moreno Orazi e Andrea Luzzi per la maggioranza; Paola Vittoria Santirosi, Matteo Filippi, Giancarlo Cintioli e Marta De Angelis.

Altri 12 componenti sono designati dai soci, ma il numero sembra destinato a scendere (e così anche il quorum) se è vero che i rappresentanti della ormai fu Scs (il curatore fallimentare) e quello della Comunità Montana (il liquidatore) solitamente non prendono parte ad assemblee non essendovi interessi patrimoniali da salvaguardare. Gli altri 10 verranno nominati da Regione dell’Umbria, Umbria Mobilità, Fondazione CaRiSpo, Bando Desio di cui non è possibile conoscere al momento i nomi mentre sono certi i rappresentanti di Fondazione Antonini (Camillo Corsetti Antonini), Amici di Spoleto (Candia Marcucci), Confcommercio (Tommaso Barbanera) e Federalberghi (Filippo Tomassoni).

Su una ipotesi quindi di 23 presenti, gli aspiranti consiglieri di amministrazione dovranno puntare ad ottenere almeno 15 voti. Determinante saranno le eventuali scelte e “linee guida” che Sisti darà ai 12 della maggioranza che, insieme al proprio, fanno 13 voti: per ottenere le altre 2 preferenze bisognerà lavorare con l’altra metà dell’assemblea. A meno che il Sindaco-Presidente e annessi partiti (Pd in primis) non lasci i soci della maggioranza liberi di votare secondo le proprie preferenze. Sempre che sul tavolo arrivino 3 (o più) nomi.

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